Jiří Georg Dokoupil. Venetian Bubbles


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Jiří Georg Dokoupil inaugura una nuova fase della sua pratica artistica versatile e sperimentale nella mostra “Venetian Bubbles”, curata da Reiner Opoku e sostenuta dall’Association for Art in Public, presso le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia fino al 18 agosto 2024.

Jiří Georg Dokoupil’s ‘Homemade Venetian Bubbles’, 2024, Metal structure and glass, Courtesy of Office Reiner Opoku ©Studio Dokoupil

Per l’occasione l’artista ha presentato otto delle sue prime grandi opere scultoree in vetro, sette dipinti e una serie di opere su carta.

Ambientato in uno spazio impreziosito dalle opere di artisti del Rinascimento veneto come Veronese, Tiziano, Tintoretto e Zelotti, questo intervento contemporaneo di Dokoupil riflette sia la libera esplorazione dell’Artista in fatto di materiali e tecniche, sia la volontà di sperimentare nuovi approcci all’arte vetraria con libertà, gioco e umorismo, nell’atto di catturare l’effimero dell’esistenza.

Sono qui esposti sette grandi dipinti (che vanno da 200 per 400 centimetri) raffiguranti bolle di sapone colorate. Dalla fine degli anni ‘70, l’artista ha esplorato le sottigliezze della sua tecnica, mescolando sapone-lisciva con pigmenti e soffiando bolle su una tela rivestita di vernice, guidando la loro esplosione per lasciare impronte organiche intricate. Questi modelli di azione artistica, così imprevedibili, evocano un senso di spontaneità che sfida il controllo dell’artista e il concetto di permanenza che è alla base della pratica pittorica.

Dokoupil riflette così contemporaneamente sui temi più profondi della condizione umana, come il respiro utilizzato per concepire le bolle che evoca la fugacità dell’esistenza, mentre le loro impronte sulla tela rivelano la condizione dell’effimero.

Le nuove sculture in vetro di Dokoupil rappresentano un’estensione tridimensionale dei rinomati dipinti Soap Bubble dell’Artista. Sette portabottiglie in metallo (tra gli 80 e i 200 centimetri di altezza) sono decorati con bolle di vetro di varie tonalità luminose. L’Artista li chiama “bolle veneziane fatte in casa”, in richiamo all’origine nazionale dei vari produttori della Repubblica Ceca, tra cui i maestri artigiani del vetro di cristallo della regione della Boemia.

Reinquadrando scherzosamente oggetti ordinari in un contesto artistico, Dokoupil sfida l’uso tradizionale dei materiali, inducendo i vetrai a esplorare nuove dinamiche creative nel processo scultoreo: in pratica si interrompono sia le tecniche consolidate degli artisti, sia le aspettative associate all’artigianato.

Le bolle di vetro appese ai portabottiglie a forma di donna creano un sorprendente contrasto tra fragilità e forza, sottolineando temi esistenziali ricorrenti di transitorietà e permanenza nell’opera di Dokoupil. Catturate e conservate al culmine della loro esistenza, le sculture a bolle scoprono strati di complessità e sfumature nella loro forma, consistenza e presenza spaziale, che sono inerenti sia alla pratica dell’artista, sia alla sua riflessione sulla condizione umana. Tra i punti salienti della mostra vi è Open Bubbles Condensation Cube, un cenno all’ex-insegnante di Dokoupil Hans Haake Condensation Cube (1963/68), che incapsula bolle di vetro all’interno di una scatola piena di acqua condensata. L’opera incarna l’approccio di Dokoupil di incorporare l’ambiente e lo spettatore nell’arte stessa, imitando un sistema vivente all’interno dell’opera.

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