“Ècate: la via del desiderio” è la mostra della scultrice Stefania Pennacchio allestita fino al 30 ottobre nel Parco archeologico di Naxos a Taormina, dove sei grandi opere punteggiano il sito della prima colonia greca in Sicilia evocando uno degli archetipi di Ecate, dea capace di far sorgere i desideri e di infondere la forza necessaria per realizzarli.
Un progetto, quello della mostra “Ecate”, che include un’esperienza di arte relazionale coinvolgendo i visitatori a ritrovare i propri sogni, a darvi corpo e ad affidarli simbolicamente alla dea. Nata da un’idea dell’artista e della direttrice del Parco Archeologico Naxos Taormina, l’archeologa Gabriella Tigano, la mostra vede la curatela di Angelo Crespi, Direttore generale della Pinacoteca di Brera a Milano.
Che sia argilla declinata secondo la tecnica giapponese del raku o, come in questo caso, il semire, impasto ceramico refrattario a grana grossa, Stefania Pennacchio è un’artista la cui produzione è segnata da una continua sperimentazione: uno stile personale e riconoscibile, declinato con l’uso dell’argilla e del bronzo.
Per Naxos, Pennacchio ha immaginato un percorso condiviso con i visitatori che, inquadrando i QR Code, potranno interagire con le sei grandi sculture disseminate lungo l’area archeologica. Una di queste, in particolare, rievoca una tradizione religiosa degli antichi abitanti di Naxos. È, infatti, collocata proprio all’incrocio di una delle vie principali (la platèia B), della polis, in corrispondenza delle basi quadrangolari in basalto lavico dell’Etna che, forse, erano altari dove ogni giorno i cittadini onoravano le divinità con offerte votive.
La visita si conclude con la scultura “Grande trottola di Ecate” che raccoglie i desideri di tutti coloro che vorranno lasciarne traccia.
Dea che protegge, e dalla quale proteggersi, Ecate era percepita come una divinità misteriosa, al contempo benevola e crudele verso i mortali. Alla mostra è dedicato un evento in notturna, il 10 agosto, con “La Notte di Ècate”: visita sotto le stelle con la colonna sonora di versi e strumenti dell’antica Grecia a cura della musicologa e lirista Rosa Fragorapti e le installazioni visual di Giuseppe La Spada, fotografo e regista da sempre focalizzato sul rapporto uomo-natura. Per l’occasione, con la partecipazione del curatore, sarà anche presentato il catalogo della mostra.