Antonio Donghi. Il Giocoliere


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Per inaugurare “Arte in gioco”, il Museo di Castelvecchio (VR) ospita in anteprima, “Il Giocoliere” di Antonio Donghi, un’opera del 1936 di UniCredit Art Collection, scelta come opera ambasciatrice dell’iniziativa per la sua rilevanza simbolica in rapporto al tema dell’homo ludens e per il suo sottile richiamo al valore sempre attuale dell’arte del passato.

Antonio Donghi, Il Giocoliere, 1936, olio su tela, 116 x 86,50 cm, UniCredit Art Collection foto © Sebastiano Pellion di Persano Copyright © ANTONIO DONGHI, by SIAE 2024

Il programma prevede un percorso tematico cittadino che coinvolgerà, dal 12 al 15 settembre 2024, le sedi e le collezioni dei Musei Civici, e di altre istituzioni culturali veronesi.

Un ricco palinsesto incentrato sul tema del gioco, da percorsi espositivi ad attività ludiche, dalle visite guidate ai laboratori per bambini. Il format dedicherà particolare attenzione al rapporto tra l’arte antica e l’arte contemporanea, anche con il contributo di artisti in dialogo con le collezioni esposte nelle sedi del sistema museale integrato e dei musei e luoghi della cultura che aderiscono dell’iniziativa. Tra i partner istituzionali anche l’ICPI Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura.

Arte in gioco è un format espositivo collegato a Tocatì, Festival Internazionale dei Giochi in Strada, che nel 2022 è stato riconosciuto come Buona Pratica di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO.

Non poteva essere più intrigante la scelta de ‘Il Giocoliere’ di Antonio Donghi, per inaugurare ‘Arte in Gioco 2024’. L’atmosfera magica e sospesa che emana dal dipinto, ben sintetizza l’affascinante complessità che avvolge quella che secondo Joahn Huizinga è l’esperienza fondamentale degli esseri umani: il gioco, appunto, aggiunge il presidente della Commissione Cultura Alberto Battaggia.

Il dipinto novecentesco viene esposto in dialogo con opere antiche della collezione del museo scaligero, come il celebre “Ritratto di fanciullo” con disegno infantile di Giovan Francesco Caroto, vera e propria icona dello spirito ludico nella stagione del Rinascimento fiorita in area padana attorno alle ricerche di Leonardo da Vinci. Con uno scarto anacronistico, i due dipinti posti a confronto nella Pinacoteca di Castelvecchio stimolano a nuove interpretazioni del contesto. Realizzate in epoche differenti e distanti tra il Medioevo e l’età contemporanea, queste opere condividono un aspetto ludico che solletica la partecipazione del visitatore, invitando tuttavia anche a una sosta di riflessione, che permetta di andare oltre l’immediatezza dell’immagine alla ricerca dei suoi significati più profondo.

Il palinsesto espositivo Arte in gioco ideato e promosso dall’Assessorato alla Cultura con i Musei Civici come contributo corale al festival di Tocatì, inizia da quest’anno con un itinerario cittadino che coinvolgerà cinque istituti del sistema museale civico e altri musei e luoghi della cultura veronese, dedicando attenzione al rapporto tra l’arte antica e l’arte contemporanea, anche grazie al contributo di opere ospiti provenienti da prestiti esterni, come appunto dal patrimonio artistico di UniCredit.  Inoltre, sono in programma visite guidate gratuite, senza prenotazione, alla collezione permanente del Museo di Castelvecchio e all’opera “Il Giocoliere” di Antonio Donghi.

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