Salvatore Arancio. Bruno’s House


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Il MACTE, Museo di Arte Contemporanea di Termoli (CB), fino al 28 settembre ospita un gruppo di opere di Salvatore Arancio, realizzate nel 2023 sulla base di suggestioni e ricordi di una visita al Bruno Weber Park, parco di sculture costruito a Dietikon, nel Canton Zurigo, dall’architetto e artista svizzero Bruno Weber, al centro di “Bruno’s House”.

Salvatore Arancio, Bruno’s House Voyager 2023, scultura-seduta in cemento pigmentato, in 3 blocchi con affondo di 5 elementi in bronzo,Foto di Gianluca Di Ioia

La mostra, a cura di Caterina Riva con Marta Federici, raccoglie diversi lavori, alcuni dei quali entrati nella collezione del museo grazie al PAC Piano per l’Arte Contemporanea: un video, un paesaggio sonoro e alcune sculture che ricompongono un viaggio immaginifico tra le architetture e le presenze del parco svizzero, luogo che celebra la fantasia, il piacere e la sperimentazione dell’Arte nelle più svariate forme.

Bruno’s House si snoda in una serie di ambienti avvolgenti, dalla rotonda centrale e le sale laterali fino al giardino del MACTE, dove è installata la scultura permanente Voyager messa in opera dall’artista a settembre 2023. La pratica di Arancio elabora un universo fantasmagorico e meraviglioso che lascia l’immaginazione del pubblico libera di associare forme e colori. Senza voler imporre interpretazioni o significati univoci, le sue opere aprono campi di possibilità, sollecitano le facoltà percettive, invitano a diventare spettatori attivi, proponendosi come alternativa ai canoni cui abitualmente siamo abituati.

In mostra, una serie di sculture di proporzioni e dimensioni straripanti dalle forme sinuose e organiche che rimandano a frammenti di corpi metamorfici tra vegetale, minerale e umano, e le cui smaltature rilucenti, realizzate durante una residenza in Ungheria, generano una vertigine di riflessi e colori cangianti in contrasto con la materia grezza dei mattoni che le sostengono.

Il video Bruno’s House, con soundtrack originale commissionata al musicista britannico Robin Rimbaud/Scanner, propone uno stridente montaggio di immagini lisergiche girate da Arancio tra le architetture caleidoscopiche del Bruno Weber Park, accompagnate da un suono che introduce un cupo senso di inquietudine, spostando la narrazione visiva fuori da un tempo lineare. Ne risulta una sequenza di scene che compone un viaggio allucinato, fatto di visioni oniriche e atmosfere acide.

Nello spazio aperto la scultura permanente nel giardino si presenta come una seduta composta da tre blocchi in cemento di diverse dimensioni e colorazioni pastello, che mimano pezzi di argilla grezza: sulle sue superfici sono incastonate formelle in bronzo che sembrano emergere dalla materia e sono un volto nero triangolare con un sorriso al contrario, un dito-coda blu e forme organiche che decorano i lati inferiori.

Il progetto Bruno’s House di Salvatore Arancio ha vinto l’avviso pubblico PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Le sculture sono state realizzate da Salvatore Arancio in tempi diversi e hanno incluso periodi di lavoro a Band in Ungheria e in Italia, nelle città di Faenza (RA), Origgio (VA) e Termoli (CB). Come di consuetudine, la mostra personale di Arancio è accompagnata da una selezione di opere della collezionepermanente. In particolare si potranno ammirare il trittico di Malangatana Valente Ngwenya e la scultura di Nedda Guidi, artisti presenti quest’anno anche alla Biennale di Venezia, ma anche le opere di Bruna Esposito e Chiara Enzo, vincitrici delle edizioni del Premio Termoli del 2021 e del 2023.

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