La mostra “Divergenze parallele”, all’Oratorio di Santa Maria Assunta di Spinea, fino al 2 giugno, che mette a confronto le opere di Michele Parisi, artista trentino, con quella di un gruppo di opere, dagli anni Settanta ai Novanta, dell’artista friulano Giorgio Valvassori, è l’ultimo evento del progetto “Le forme dell’arte”.
La pratica artistica di Michele Parisi è caratterizzata dalla presenza di più media al confine tra fotografia e pittura, entrambi ugualmente presenti nelle opere finali.
La maturazione e messa a fuoco delle immagini dei suoi dipinti è frutto di un lento processo di raccolta e sviluppo di dati del reale ricomposti in una personale forma pittorica dalla forte dimensione metafisica.
Parisi realizza, per l’Oratorio di Santa Maria Assunta, una grande opera pittorica a olio su tela delle dimensioni di 172,5×452 cm, dal titolo “Solo la pioggia restituisce alle rocce le profondità del mare” e la dispone davanti all’altare come una quinta teatrale. Il dipinto, eseguito a partire da alcuni schizzi e appunti delle montagne del Peloponneso, è pervaso da un’atmosfera affascinante e crepuscolare, rivissuta attraverso il ricordo nostalgico che tutto trasfigura.
Collocata frontalmente al dipinto, Nostos, scultura in cemento bianco e materiali vari, ci proietta nella vastità della visione del paesaggio. Solo attraversando il lago si sentiva felice è il titolo dell’opera, realizzata su tela con la tecnica dell’overpainted photography, in cui una figura femminile dalle forme sfocate sembra concretizzarsi dalla memoria e dal sogno.
Giorgio Valvassori espone nell’Oratorio Villa Simion, alcune opere delle serie Metamorfosi e della serie Neri, nonché alcune tecniche miste eseguite su carta, con utilizzo di gesso, stucco, pietra pomice e materiali vari, “Monocolo”, “Pista con siepe”, “Doppia pista 2” e altri. Nel ciclo Metamorfosi, il disegno precisissimo e senza incertezze delinea delle forme che sembrano continuare a modificarsi dinanzi ai nostri occhi. Nei Neri, forme geometriche trattate col bitume, triangoli, cerchi spirali, rettangoli e trapezi, si manifestano come il risultato di un’azione alchemica.
Scrive Dino Marangon nel testo critico per il catalogo della rassegna: “Valvassori e Parisi non accettano la schiavitù del mero dato oggettivo: l’uno coltivando l’esigenza di concretare plasticamente le istanze liberatorie dell’uomo, il secondo esplorando le possibilità insite nei sublimi spazi della percezione. Entrambi credono comunque nell’ineludibile necessità per l’uomo di affrontare creativamente il reale. Divergenze parallele? La mostra gode del patrocinio del Comune di Spinea Servizi alla Cultura rassegna di arte contemporanea le forme dell’arte ed è realizzata a cura di Santina Ricupero, con testo critico di Dino Marangon.