Si tratta della più grande mostra scultorea a cielo aperto di Igor Mitoraj mai realizzata, quella allestita in Sicilia, tra Siracusa e l’Etna, promossa dal Parco archeologico della Neapolis di Siracusa e curata dall’Atelier Mitoraj, fino al 31 ottobre 2025.
Trenta opere monumentali dell’artista di origine polacca, che ha reinterpretato l’estetica classica rappresentando drammaticamente la fragilità dell’uomo contemporaneo, saranno esposte prevalentemente all’interno del Parco archeologico della Neapolis a Siracusa. Il percorso espositivo, una sorta di viaggio tra conoscenza e partecipazione emotiva, comprende anche un’opera di dimensioni colossali posizionata di fronte al mare, accanto al Castello Maniace di Ortigia, sempre a Siracusa. La monumentale scultura “Teseo screpolato”, infine, è collocata sul versante sud-est dell’Etna, a 2000 metri di quota, incastonata in un’ampia visuale che spazia dalla sommità del vulcano al mare Jonio, nelle vicinanze dell’ingresso alla pista altomontana (cancello Filiciusa) in contrada Serra La Nave, nel territorio di Ragalna (Ct).
Francesco Paolo Scarpinato, Assessore regionale ai Beni culturali, così accoglie la mostra: “La possente capacità espressiva delle sculture di Mitoraj si arricchisce dei luoghi che le ospiteranno e, al contempo, consente di valorizzare siti che sono testimonianza del passato e di una straordinaria bellezza naturale. Il visitatore potrà così compiere una sorta di viaggio culturale sulle orme della storia, allo stesso tempo immergendosi nella contemporaneità”.
Questa esposizione si connette “magicamente” ai luoghi in cui viene allestita attraverso “lo Sguardo”, che esprime la visione universale della dimensione circolare dell’esistenza terrena e induce a una riflessione interiore rispetto alla società in cui viviamo. Le singole opere: sculture, busti, teste, diventano protagoniste ed entrano in connessione con il mondo, integrandosi con gli spazi che si caricano di significato e generano emozioni ed energia.
Lo scenario di questo processo creativo richiama direttamente “l’Humanitas”, virtù dell’umanità e stato di civiltà, che traspare con i suoi valori etici e la sua visione dell’uomo nella società civile. Uno scenario nel quale “la Physis”, ovvero la natura per i greci, ci riporta, invece, alla dimensione universale e ineluttabile del divenire del mondo verso una nuova civiltà, nella quale recuperare le radici e i significati profondi della convivenza tra gli uomini e il rispetto di Madre Natura. Questo incontro attraverso “lo sguardo”, partendo dalle ineludibili necessità della vita umana e in un processo continuo di trasformazione e rigenerazione, ricompone il perfetto accordo con la vitalità incessante degli elementi primordiali della natura, ovvero il fuoco, l’acqua, la terra, l’aria. La grande esposizione di Mitoraj, in un momento così critico per l’umanità, supera la bellezza puramente estetica dell’arte e dei monumenti e proietta il visitatore dalla dimensione atemporale delle meraviglie che ammira verso una nuova contemporaneità.