Palazzo Strozzi di Firenze ospita, fino al 21 luglio, una grande mostra dedicata a uno dei più grandi maestri dell’arte tra XX e XXI secolo, Anselm Kiefer (Donaueschingen, Germania, 1945), a cura di Arturo Galansino.
Celebre per le sue opere di forte impatto che attraverso pittura, scultura e installazione investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Anselm Kiefer presenta con questa mostra un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento.
La mostra si propone di restituire la complessità dell’arte di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge gli spettatori sia nello spazio fisico che in quello concettuale delle sue opere.
Ogni produzione artistica di Anselm Kiefer esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materialità, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato. Ha esordito nella scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con opere che, tra le prime, hanno segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Da qui è iniziato un percorso artistico in cui si uniscono e confondono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia. L’espressione “angeli caduti” indica gli angeli cacciati dal Paradiso a seguito della loro ribellione contro Dio. Quest’immagine simbolica, rappresentazione dell’intera umanità, diventa punto di partenza della mostra a Palazzo Strozzi: un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono sull’identità, la storia, la letteratura e la filosofia. Utilizzando pittura, scultura, installazione e fotografia, l’arte di Kiefer propone un percorso di introspezione sull’essere umano, esplorando in modo complesso le connessioni tra passato, presente e futuro.