A cent’anni dalla morte, avvenuta il 18 marzo 1924, il Museo Ottocento Bologna celebra la figura del pittore simbolista Mario De Maria, noto anche come “Marius Pictor” con la mostra “Marius Pictor (1852-1924). Ombra cara”, fino al 30 giugno 2024 che presenta 70 dipinti, tra capolavori, inediti e opere ritrovate e appositamente restaurate dal Museo Ottocento Bologna, provenienti da prestigiose istituzioni museali italiane (Gallerie degli Uffizi di Firenze, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Galleria d’Arte Moderna di Milano) e da collezioni private nazionali e internazionali.
Una mostra antologica significativa, la prima che tenta di organizzare una disamina della produzione di De Maria, per conoscere ed approfondire il singolare percorso dell’artista, uomo complesso e tormentato, sodale di Gabriele D’Annunzio, padre del “Simbolismo italiano” o “Naturalismo spiritualista”, e tra i pionieristici fondatori della Biennale di Venezia.
Ombra cara è strutturata in sette sezioni che ripercorrono la vita di De Maria dagli esordi fino alla morte. Il percorso si delinea come un “racconto” attraverso le parole dell’artista, al centro dei cambiamenti artistici di fine secolo.
Il percorso della mostra prende avvio dai primi anni della formazione a Bologna all’esperienza romana con D’Annunzio con l’illustrazione dell’Isaotta Guttadauro, all’analisi del suo personale apporto alla fondazione della Biennale di Venezia. Una sezione particolare della mostra, la quarta, è dedicata alla morte della figlioletta Silvia, con l’opera Ombra cara (1911-1914) realizzata in ricordo dall’amico e collega Vittore Grubicy de Dragon. La mostra si conclude indagando il rapporto tra De Maria e le città di Asolo e Bologna, con la serie dedicata alla Putredine della Casa di Satana e alle narrazioni macabre della seconda metà degli anni dieci del Novecento.Questa mostra rientra all’interno della rassegna espositiva La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915 (21 marzo – 30 giugno 2024), promossa da Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento, a cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari, che vede coinvolte quattordici sedi oltre a quella del Museo Ottocento Bologna. Il progetto diffuso prevede inoltre un ricco programma di visite, laboratori, conferenze, concerti e rievocazioni storiche.