Il Museo della Permanente di Milano presenta fino al 7 gennaio 2024 la mostra “Milano nelle opere di Marco Crippa. 50 anni di pittura per strada” e rende così omaggio alla città e a uno degli artisti locali che l’hanno celebrata per oltre cinquant’anni di attività. L’esposizione, a cura di Mimmo Di Marzio, comprende una sessantina di opere, appartenenti a quasi sei decenni di attività di Marco Crippa, artista considerato l’ultimo pittore “en plein air” di Milano.
Una esposizione che testimonia la passione di Marco Crippa per la sua città, sua unica modella. Una antologica che svela al pubblico una visione originale e inaspettata di luoghi noti e meno noti della citta meneghina.
L’artista, outsider nel panorama artistico degli anni Sessanta – Settanta, dipinge in strada raffigurando ogni angolo della città, dai vicoli alle piazze più famose. La sera frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove il suo talento naturale trova presto sfogo in una pittura senza regole: istintiva, esuberante, gestuale. È affascinato dalle opere di impressionisti ed espressionisti, ammira l’arte del Rinascimento e in generale gli antichi maestri. La sua forte e complessa personalità rifugge scuole, gruppi e tendenze. Marco Crippa si pone da subito sulla scena artistica come un pittore solitario, un fenomeno isolato.
Quella di Crippa è una tecnica originale che nel tempo maturerà esiti sorprendenti, unita a un temperamento che non conoscerà crisi e incertezze, sempre sorretto da una immutata e meravigliosa ispirazione.
I suoi soggetti, come è evidente dalle opere in mostra, sono: le vie, le piazze del centro, i luoghi della finanza e della moda, i monumenti, ma anche i vicoli della città vecchia, le aree diroccate, le case di ringhiera con i panni stesi, i bidoni allineati nei cortili; i navigli, Brera, Porta Venezia, ma anche quartieri come Greco, Garibaldi, Bovisa, le stazioni, i parchi cittadini. Tuttavia Marco Crippa non può essere considerato un pittore di architetture ma piuttosto un pittore dell’attimo, o meglio, di attimi di vita. L’artista non si pone davanti alla veduta, egli è piuttosto dentro l’opera, ne è avvolto, completamente immerso. Il suo gesto è sempre presente, visibile, magistrale. E allo stesso tempo lo spettatore ne viene attratto, coinvolto, ne diviene protagonista. Marco Crippa è un artista di grande immediatezza, di impulsi, e la sua ispirazione si riversa unicamente sulla resa, sulla materia pittorica; ne consegue una espressione che non necessita di filtri intellettuali, di istruzioni, che non fa sfoggio di cultura, di citazioni. Il suo segno rapido, essenziale, vitale, chiama l’occhio dello spettatore semplicemente a testimoniare la naturalità del suo processo pittorico. Le vedute di Crippa che eseguiva con il cavalletto, strategicamente piazzato agli angoli delle piazze o nei vicoli pedonali del centro storico, catturavano i passanti per l’istantaneità e il respiro di una pittura abbozzata, senza l’ausilio del disegno, ma appena tratteggiata dal colore poi steso e graffiato con le spatole o con i manici dei pennelli. Ogni opera è realizzata interamente dal vero, sulla strada, a contatto con il pubblico. La mostra è corredata da un catalogo edito da Prearo Editore con un saggio introduttivo di Mimmo Di Marzio.