Mirò è protagonista della nuova mostra al Mastio della Cittadella di Torino, qui allestita fino al 14 gennaio 2024. Sono esposte, nelle sale del mastio, circa 100 opere tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche provenienti da musei francesi e collezioni privati. Completano l’esposizione “Omaggio a Mirò” una serie di opere grafiche, libri, documenti e da una sezione multimediale.
La curatela della mostra su Joan Miró a Torino è affidata ad Achille Bonito Oliva, con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled (già direttrice di musei francesi) e a Vincenzo Sanfo.
Nel quarantesimo anniversario dalla morte (1983), il progetto omaggia il grande artista e la sua prolifica arte improntata alla joie de vivre con una raccolta di opere datate 1924 – 1981, la maggior parte delle quali mai esposte al pubblico poiché appartenenti a privati e prestate grazie alla collaborazione delle gallerie francesi Lelong, Tamenaga, de la Présidence, e della svizzera Bailly.
Questo nucleo di opere ricopre un periodo di sei decenni della carriera dell’artista catalano, esponente della corrente surrealista, con un focus in particolare sulla trasformazione dei linguaggi pittorici che Miró iniziò a sviluppare nella prima metà degli anni ’20 e documentando le sue metamorfosi artistiche.
Il percorso espositivo, suddiviso in sette aree tematiche (Ceramiche, Poesia, Litografie, Pittura, Derrière le Miroir, Manifesti, Musica), è accompagnato da una importante sezione fotografica e da alcuni video inediti che raccontano il privato e il pubblico del grande maestro del surrealismo europeo. Alcuni degli scatti sono stati realizzati da alcuni tra i più importanti fotografi, tra i quali Man Ray. Inoltre viene proposta un’installazione multimediale per offrire una suggestiva esperienza immersiva nei colori e nell’opera di Joan Miró. In mostra sono presenti 23 litografie, di cui 11 (1968-1980), insieme a 7 litografie realizzate per la rinomata rivista d’arte francese Derrière le Miroir attiva dal 1946 al 1982. Le opere di Mirò per la rivista rappresentano un unicum, di grande lirismo, in cui l’artista di Barcellona, misurandosi con la dimensione del foglio litografico, deve contenere la sua esuberanza creativa in uno spazio predefinito.
Mirò è stato un importante illustratore per libri di poesia e di racconti, traducendo la parola in colore e forma in una perfetta fusione. Dalla sua passione per le poesie di Tristan Tzara, tra i fondatori del movimento Dadaista, nascono le 16 bellissime illustrazioni in stampa litografica per la raccolta di versi Parler Seul (1950).
Di Mirò pittore, la mostra propone 27 opere a tecnica mista su carta, con acquerello, guazzo, carboncino, matita, olio, ma anche quella a inchiostro cinese e pastello a cera per il disegno Ubu Roi, il personaggio dell’opera teatrale di Alfred Jarry. Nella stessa sezione, anche 12 ceramiche, tra vasi e piatti, dipinti da Mirò.
Anche la musica è stata una intensa passione dell’artista. In esposizione ci sono 18 bozzetti, disegni in facsimile, realizzati per la Biennale di Venezia 1980, dove Mirò fu invitato a realizzare scene e costumi per l’opera L’uccello Luce con musica di Silvano Bussotti.
Completa il percorso una serie di fotografie, alcune delle quali realizzate da Man Ray, che ritraggono Joan Mirò in momenti di vita privata.
La rassegna è patrocinata da Città di Torino, Regione Piemonte e dal Consolato di Spagna a Torino.