“Mario Sironi: Solennità e Tormento“, a cura di Daniela Ferrari, è la mostra aperta al pubblico fino al 4 febbraio 2024, negli spazi della pinacoteca della Galleria BPER Banca a Modena.
L’esposizione presenta circa 40 opere di Mario Sironi, alcune delle quali esposte per la prima volta fuori dalla Sardegna. Queste opere, datate tra il 1926 e il 1958, fanno parte di una collezione donata dalla compagna dell’artista al Banco di Sardegna, Gruppo BPER Banca. Sono, inoltre, presenti importanti opere provenienti da collezioni private, dall’Associazione Mario Sironi e dall’Archivio Mario Sironi.
La mostra mette in evidenza il tema della “parola” come elemento centrale nell’opera di Sironi. La parola, presente in pagine di giornale, manifesti e scritte nelle immagini, è stata un supporto al lavoro pittorico dell’artista, tra le più alte voci del Novecento italiano.
Sironi è noto per le sue rappresentazioni di figure silenziose e nature morte che sembrano provenire da un universo platonico, simbolico e archetipico. I suoi paesaggi urbani esprimono desolazione e solitudine, catturando il senso di vuoto e di identità perduta delle città metropolitane.
Negli anni ’30, Sironi sente l’urgenza di esprimere la vocazione sociale della propria arte in modi coerenti con gli aspetti corporativi e proletari dell’ideologia fascista che egli condivideva. Il suo credo in un’arte nobile, solenne, costituita da un impianto compositivo rivolto alla classicità trova la sua massima espressione nei progetti di arte murale e in programmi decorativi dominati da forme salde dalle linee ferme, posture austere, ordine, gravità, rigore, disciplina e compostezza.
Questo progetto intende mostrare la grandiosità pittorica e grafica di questo maestro del primo Novecento, che ha saputo rappresentare i tormenti dell’uomo in un’epoca tragica come il Ventennio.
La mostra offre un percorso che abbraccia diverse forme artistiche di Sironi, come l’arte pubblica, la pittura murale, la scenografia, l’illustrazione, il disegno e il collage. Si evidenziano anche le principali tematiche presenti nella sua produzione, come la figura umana e le nature morte.
Si trovano in mostra anche i bozzetti e gli studi per le decorazioni che, raggruppati su un’unica parete, costruiscono un effetto wunderkammer e conducono al culmine della mostra, dove la monumentale Allegoria del lavoro (1932-1933), uno dei principali esempi del suo impegno nella produzione di opere di destinazione pubblica, campeggia sulla parete di fondo. L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Sagep Editori, contenente saggi critici di Daniela Ferrari e Fabio Benzi, esperti dell’opera di Sironi, insieme a documentazione iconografica delle opere esposte.