Dolomiti Contemporanee (DC) opera dal 2011 nel territorio dolomitico, individuando eccezionali siti-risorsa e, coerente con le proprie finalità, organizza per questa estate una mostra collettiva presso il Castello di Andraz a Livinallongo del Col di Lana (Belluno), che rimarrà aperta fino al 29 ottobre. Partecipano alla mostra gli artisti della Squadra Cobra, che sono: Sergia Avveduti, Alessandro Brighetti, Paolo Bufalini, Luca Campestri, David Casini, Mattia Pajè, Giulia Poppi, Marcello Spada, Ivana Spinelli, Andrea Renzini.
Si tratta di una falange di dieci artiste e artisti basati a Bologna, che salgono in Fodóm, e attrezzano il Castello con una serie di opere installative, reazioni sonore, interventi disseminativi, mutuando i temi dal territorio e dall’immaginario creativo.
I partner dell’iniziativa sono: Castello di Andraz, Comune di Livinallongo del Col di Lana, Istitut Cultural Ladin Cesa de Jan, Arabba Funivie, Arabba Fodom Turismo, Vigili del Fuoco Volontari di Livinallongo, Ristorante la Baita, DB Group, Vini Biasiotto, Caffè Bristot, Speck Unterberger, Panificio Marcon.
Se, per Cusano, la conoscenza (del tutto) rimane inattingibile all’uomo, la ragione non risulta mai sconfitta.
Il poligono cerchiante, sempre questo nostro Castello che si anima d’intelligenza e d’artifizio; le opere degli artisti, sono i dardi nelle faretre unite. Le opere sono concetti armati (svolti, antiatrofici, non descrittivi, sviluppati), sono le unità minime, plastiche, della ricerca, dell’esserci, del senso.
Le opere sono metafore, simboli, astronavi, altre scatole rotanti, altri manieri viaggianti. Le immagini, dice Cusano, a complicare, per explicare. Le semplificazioni infatti, terribili: confondono, impoveriscono, abbattono, sconfiggono. Una cosmologia proiettata si dischiude tra le crepe, essa apre-il-mondo: Deus Creatus. Una meccanica di congruenza anche, Der Uhrwerk_Schloss.