Alla sua prima esperienza espositiva in Italia, la giovane artista Rita Sabo, di origine caucasica e viennese d’adozione, compone la sua mostra personale nelle storiche Sale della Biblioteca Marciana di Venezia, fino al 23 luglio e in concomitanza con la “18a Biennale di architettura”. La mostra, curata da Manfred Möller e promossa e organizzata dall’Associazione l’Arte in Pubblico di Dirk Geuer, propone una selezione di 11 dipinti di grande formato, ai quali si aggiunge una suggestiva scultura che rappresenta il “pianeta” che dà il titolo all’intera esposizione.
In tutte le sue opere esposte, Sabo “orbita” intorno alla tematica della sostenibilità, al centro della quale la Terra rappresenta un pianeta sacro e come tale intoccabile; non a caso, infatti, la mostra riprende il titolo di un celebre documentario realizzato 20 anni dalla Walt Disney e che nella versione originale si avvaleva della narrazione di Robert Redford.
Le opere caleidoscopiche e dai colori vivaci di Rita Sabo possono essere interpretate come un appello artistico al rispetto verso il nostro pianeta in quanto habitat e verso la sua protezione contro lo sfruttamento e l’inquinamento.
Le opere dell’artista s’intrecciano con un’altra sacralità, quella espressa dalla Sede della Biblioteca Nazionale Marciana, formando un ambiente enigmatico e misterioso ricco di colori vibranti, di pathos, di dimensioni che si sovrappongono.
Con questa personale, l’artista invita tutti i visitatori a immergersi nel suo mondo e a far ruotare i propri pensieri intorno al Sacred Planet. Allo stesso tempo le opere di Rita Sabo entrano in prolifico e privilegiato dialogo con opere prestigiose del Rinascimento veneto, che hanno per autori veri e propri maestri come Tiziano, Tintoretto, Veronese e altri.
Da segnalare che tra i dipinti di Rita Sabo in mostra alla Marciana, ve ne sarà uno, esclusivo e inedito, che rappresenta l’omaggio dell’artista a Venezia, secondo la sua originale interpretazione.