Mirco Marchelli. Lieti Motivi


Stampa

Parte del Progetto “Tra-Secolare-attraverso i secoli con un po’ di stupore”, giunto alla terza edizione, ideato e organizzato dall’Associazione Amici dei Musei Acquesi, la mostra di Mirco Marchelli (Novi Ligure, 1963), “Lieti Motivi” è ospitata al Museo Archeologico di Acqui Terme fino al 30 luglio, che diventa una scatola magica da cui escono immagini, parole, musiche.

Mirco Marchelli, Lieti motivi, Museo Archeologico di Acqui Terme

È Marchelli stesso a descrivere il progetto: “L’elaborazione del progetto Lieti Motivi nasce dal tentativo di rappresentare in modo personale, letteralmente, visivamente e musicalmente, il Barocco, un movimento estetico che, con i suoi caratteristici e vari elementi espressivi e stilistici, si fa in quest’occasione trait d’union, “attraverso i secoli”, tra il contemporaneo e la romanità.
La proposta degli Amici dei Musei Acquesi, mi ha permesso di sperimentare ancora il confronto coi grandi capolavori del passato nei contesti museali; un rimando alla tradizione e alla contemporaneità, una proiezione indietro per andare avanti. Il mio obiettivo è sempre quello dell’equilibrio: tutti gli elementi partecipano coralmente a comporre Lieti Motivi.”
Efflorescenze decorative, chiaro scuri, si svilupperanno lungo le sale del Museo, sotto forma di suoni, parole e immagini, in dialogo con i reperti romani, pregiatissimi e unici, alcuni dei quali recentemente riportati alla luce.
Le opere pittoriche presentate in mostra sono caratterizzate dalla ricerca di materiali nuovi quali gesso, cemento, malta, terracotta, ceramica, legno, stoffa, carta, con varie tipologie di colori naturali.
La mostra si conclude nella sala detta della Fonte Bollente: al centro è la struttura in pietra, di forma circolare, risalente al II-I secolo a.C., a cui Marchelli ha accostato un coro ligneo settecentesco di 12 stalli adibiti a contenere 12 altoparlanti ognuno dei quali riproducente la registrazione di un singolo strumento della formazione costituita da 2 violini, 4 viole, 4 violoncelli e 2 contrabbassi. La presenza del semicerchio del coro, essenziale nella sua installazione, rende evidente ed amplifica la sacralità del cerchio di pietre da cui sgorgavano, fin dall’ antichità, le sorgenti calde acquesi.
Documenta e integra la mostra un libro d’Artista, con allegata la registrazione del brano per archi, e corredato di testi elaborati da Marchelli “che riformulano metafore e antitesi tipiche del virtuosismo lessicale barocco in un gioco di rimandi che vanno da Giovan Battista Marino e Gabriello Chiabrera alla contemporaneità”., con note al testo di Antonio Marangolo e video di Erik Negro.

Share Button