Nella zona di Clusane, sul Lago d’Iseo, Helidon Xhixha porta due iniziative: una mostra diffusa di sculture monumentali, a carattere ambientale, e una personale alla Fondazione l’Arsenale, fino al 1 ottobre, col titolo “Acquaterrafuoco” a cura di Ilaria Bignotti e Camilla Remondina.
La mostra è organizzata dalla Fondazione l’Arsenale con il sostegno del Comune di Iseo, in collaborazione con Imago Art Gallery di Lugano, Fondazione Cav. Lavoro Alberto Giacomini, Poliedro Studio e Le Giraffe Noleggi.
Un progetto che si pone in un ideale dialogo con quella grande, pioneristica installazione The Floating Piers di Christo: a sette anni di distanza, non solo la terraferma, ma anche l’acqua del lago di Iseo accoglie installazioni scultoree.
Sculture che dialogano con l’acqua e la terra, con le architetture e la natura del paesaggio lacustre, grazie alle forme del metallo forgiato da Xhixha, capace di renderlo corpo rilucente e riflettente che si adagia armoniosamente nell’ambiente, svetta nello spazio e chiama a sé il paesaggio, coinvolgendo il pubblico e lo stesso paesaggio in un rapporto di reciproco sguardo. Le opere, esposte nei più prestigiosi musei e siti culturali internazionali nel corso di oltre vent’anni di carriera, approdano sul Sebino con una leggiadra potenza e una maestosa sensibilità: alchimie della terra raccontano una storia millenaria che pone in luce, oggi, anche i temi dell’ambiente e del suo rispetto. Pensiamo al grande Iceberg, che appare sul lungolago di Iseo, visibile dalla grande passerella pubblica, e dichiara la scottante centralità dei temi del clima e del global warming, invitandoci a un percorso di conoscenza e di consapevolezza del bello naturale che ci circonda e che dobbiamo difendere. L’acciaio, materiale di elezione di Xhixha, è materia resiliente che lo scultore sa piegare e modulare, estroflettere e curvare per assecondare le sue visioni plastiche: ora diventa colonna che pare accogliere le voci del mondo, obelisco dei valori di condivisione e umanità, come nel caso delle sculture Abbraccio di Luce e Lancio di Luce che si trovano a Iseo, ora si fa specchio della comunità, cassa di risonanza dei movimenti e dei gesti degli abitanti, come nel caso dell’opera Satellite nel passaggio dei portici di Piazza Garibaldi a Iseo. Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, curatrici dell’evento, così presentano le opere presenti: “La scultura di Xhixha, come tutta la grande scultura della storia dell’arte, è antidoto alla nullificazione delle cose. Per questo è monumentale: ci salva per la sua verticalità, per la durevolezza, per le sue dimensioni, per la sua struttura, e per il modo in cui un solo colore, quello argenteo del metallo – che sia lucido o satinato -, così carico di valenze e di storia, è affidato ad una forma che pare scolpita dalla luce e dal vento, venuta fuori dalla terra, fortificata dal fuoco. La scultura di Helidon Xhixha è un monumento alla natura, è un monumento alla storia, è un monumento alla scultura stessa e al suo permanere, oggi, come atto coraggioso e possente: dichiarazione di possibilità e di desiderio”.