La mostra personale dedicata ad Antonio Violetta, allestita nella Project Room del MIC Faenza fino al 20 agosto, si è aperta con la presentazione del volume “Antonio Violetta. La scultura emozionale” (testi di Bruno Corà e Irene Biolchini, Gli Ori, 2023).
Questa mostra, dedicata all’artista crotonese, espone alcuni dei suoi ultimi lavori, tra cui l’opera “Pagina”, 1984, terracotta e grafite, che l’artista ha gentilmente donato al MIC. L’artista, attivo fin dal 1975, divide la sua carriera in due cicli di produzione plastica in ceramica “Pagine” (1984-1989) e successivamente “Torsi” (2008-2019). Un percorso che lo ha portato dalla figurazione all’astrazione e poi ad unire le due poetiche sotto l’analisi del significato del gesto. Violetta si è distinto nel panorama contemporaneo dell’arte europea, divenendo uno degli scultori più significativi della fine del Novecento, grazie anche alla sua presenza a Documenta Kassel su invito di Germano Celant nel 1982 e la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1986.
Nato nel 1953 a Crotone, si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, città dove tuttora vive e lavora. Il suo percorso artistico si caratterizza da uno studio e una riflessione sulla superficie materica nell’ambiente e nello spazio. Il 1994 segna una svolta nell’attività artistica di Violetta: la figura umana, ossia personaggi reali tratti dalla storia o dalla mitologia diventano i protagonisti della ricerca plastica che procede soprattutto attraverso l’uso della terracotta. Ha esposto in importanti mostre collettive e personali: Documenta 7, Kassel; 42a Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia; Quadriennale di Roma; Prospect di Francoforte. Ha tenuto personali in musei italiani e stranieri e in numerose gallerie. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Ha installato sculture permanenti in Italia e in Giappone.