Con il titolo di Museo delle Opacità, il Museo delle Civiltà di Roma presenta il nuovo capitolo dedicato al riallestimento in corso delle collezioni e delle narrazioni museali. In contemporanea e fino al 5 novembre presenta la prima mostra che ricostruisce lo spazio di vita e di lavoro, al contempo privato e pubblico, dell’artista e attivista Bertina Lopes.
Si tratta del nuovo capitolo dedicato al riallestimento in corso delle collezioni e delle narrazioni museali: un nucleo di opere e documenti dalle collezioni dell’ex Museo Coloniale di Roma, entrate a far parte delle collezioni del Museo delle Civiltà nel 2017 e in corso di ri-catalogazione, vengono messe in dialogo con opere contemporanee che comprendono anche nuove acquisizioni rese possibili dal bando PAC-Piano per l’arte contemporanea del Ministero della cultura e nuove produzioni realizzate attraverso processi di residenza nel contesto di Taking Care-Ethnographic and World Cultures Museums as Spaces of Care, co-finanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europea.
La mostra dell’artista e attivista Bertina Lopes (Lourenço Marques, attuale Maputo,1924-Roma, 2012) ricostruisce il suo spazio di vita e di lavoro, al contempo privato e pubblico. In occasione della mostra la casa e lo studio romani di Lopes, sono per la prima volta oggetto di una ricostruzione parziale, resa possibile da un’estensiva documentazione fotografica realizzata dal fotografo Giorgio Benni e commissionata dal Museo delle Civiltà. Insieme ad una selezione di dipinti e disegni sono esposti in mostra anche libri, immagini fotografiche e strumenti di lavoro.