De’ Visi Mostruosi e Caricature. Da Leonardo da Vinci a Bacon


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È Palazzo Loredan di Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, che ospita fino al 27 aprile la mostra “De’ Visi Mostruosi e Caricature. Da Leonardo da Vinci a Bacon”. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue e rientra nel palinsesto de “Le Città in Festa”.

Il titolo della mostra, che mutua il nome da una frase scritta da Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico e nel Trattato della Pittura, proietta in un mondo straniante quanto intrigante, collaterale rispetto al bello, al sublime o all’ideale oggetto privilegiato dalla pittura. Un percorso affascinante tra “teste caricate” o “grottesche”, i volti deformi, le figure esagerate o caricaturali realizzate dai grandi artisti attivi in Italia settentrionale tra il XVI e il XVIII secolo. La mostra individua una linea di continuità ‘settentrionale’ dalle teste caricate e grottesche di Leonardo alle caricature di Anton Maria Zanetti e Giambattista Tiepolo nella Venezia del XVIII secolo. Assieme a volti deformati, esagerazioni anatomiche, indagini fisiognomiche, figure caricaturali e gallerie di “caratteri umani”, sono esposti anche 18 disegni di Leonardo compresi, per la prima volta in Italia, alcuni fogli della Collezione del Duca di Devonshire.

Francis Bacon (1909-1992) – Tre studi per un ritratto di Isabel Rawsthorne, 1965, olio su tela, insieme: 51 × 120,5 cm. UEA 37, Sainsbury Centre for Visual Arts, Norwich,UK © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved / DACS / SIAE

La mostra è curata da uno dei massimi studiosi di Leonardo da Vinci, Pietro C. Marani, che propone un centinaio di disegni antichi e dipinti e le opere provengono da musei e collezioni private internazionali: dal Musée du Louvre di Parigi alle Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, dalle Gallerie degli Uffizi alla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Designmuseum Danmark alle Gallerie dell’Accademia di Venezia fino al Sainsbury Centre for Visual Arts della University of East Anglia di Norwich, per citarne alcuni.
Prestiti che danno vita a un percorso di altissimo livello, tra confronti e rimandi, che partendo dal sommo da Vinci giunge alla Venezia di Anton Maria Zanetti e dei Tiepolo, passando per Francesco Melzi, Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Donato Creti, Arcimboldo, ma anche Carracci e Parmigianino, tra i tanti autori esposti. Sono ambiti che prefigurano i temi psicanalitici e visionari della pittura di Francis Bacon nei suoi ritratti. La mostra, infatti, si chiude con uno scatto in avanti, un superlativo trittico dell’artista datato 1965: “Tre studi per un ritratto di Isabel Rawsthorne” prestati dal Sainsbury Centre-University of East Anglia di Norwich. Un tema coinvolgente e dai molteplici risvolti, quello dell’alterazione o deformazione della fisionomia e un invito a riflettere su come nel Novecento questa via dell’arte, di antica provenienza, prosegua assumendo nuovi significati, conducendo lo studio della natura umana alle destrutturazione, alla deformazione e alla manipolazione della forma, per manifestare l’interiorità e l’inconscio.

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