Giorgio Laveri. Laveri Casinò


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Per celebrare i suoi cinquant’anni di attività, Giorgio Laveri allestisce una grande esposizione antologica in grado di regalare una completa visione del percorso creativo che l’artista ha plasmato a partire dal suo lavoro a Roma presso Cinecittà, passando per le sperimentazioni di Cineceramica fino all’odierno periodo “gigantista” che gli ha permesso di consacrarsi a livello internazionale.

La mostra è ospitata fino al 15 gennaio prossimo nella Sala Liguria di Palazzo Ducale di Genova e sono raccolte in un catalogo edito da Vanilla Edizioni.

Giorgio Laveri, Truka, 2022, Ceramica smaltata con interventi al terzo fuoco cm 23 cad.

Da alcuni anni Laveri realizza in ceramica, con colossali scale di accrescimento, generici e semplici oggetti tratti dal quotidiano, sculture in cui gli oggetti prescelti vengono modificati cromaticamente, smaltati con colori brillanti e specchianti e trasformati in ingigantite forme monumentali destinate a durare nel tempo.
La trasformazione anche impercettibile della realtà è che gli oggetti ingigantiti in ceramica non funzionano, sono delle apparenze esteriori, delle sagome che non si possono impiegare: la penna stilografica non si può richiudere nel cappuccio, la colt e il carrarmato non sparano proiettili, la ciliegia non è commestibile, il temperino non riesce ad appuntire neppure una matita piccola o grande che sia, gli ormai obsoleti rullini fotografici tra poco saranno uno sbiadito ricordo, il lucchetto resta perennemente chiuso o aperto, la punta del rossetto non può rientrare nel suo contenitore, la molletta è irrigidita nella sua chiusura, la macchina fotografica istantanea Polaroid è una perfetta composizione geometrica inutilizzabile. In pochi casi succede che la caffettiera si possa svitare e il fischietto emetta un suono solo se burlescamente si soffia dalla parte opposta.
Non tutti hanno dimensioni monumentali, ma tutti sono foggiati con un materiale, la ceramica, che ben si presta a queste trasformazioni. Una esaltante riproduzione in scala ingrandita di piccoli e medi oggetti a cui solitamente non si presta alcuna attenzione, ma che nel tempo sono state delle piccole grandi invenzioni che, in alcuni casi, hanno migliorato l’esistenza e che oggi meritano un’inedita e macroscopica solennità, un imponente monumento-ricordo suggerito e valorizzato per effetto dei brillanti e luminosi smalti ceramici impiegati dall’artista.

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