Con il titolo “Oblique Magie del Tempo”, tratto da un verso del poeta Vincenzo Cardarelli, sono riunite le opere site-specific di José Angelino (Ragusa, 1977) e Tristano di Robilant (Londra, 1964) presso il Museo Archeologico di S. Scolastica a Bari, fino al 15 febbraio prossimo.
Le opere esposte, a cura e col patrocinio della Galleria Alessandra Bonomo e con il sostegno di Città Metropolitana di Bari, fanno emergere la volontà da parte degli artisti di superare i confini temporali creando nessi tra i ritrovamenti archeologici e le opere.
I due artisti progettano una installazione nelle aree degli scavi, studiando il sito e riferendosi alla collezione del Museo, collocando le loro opere in modo da mettere in luce le aree ancora da scoprire, sottolineando alcuni siti e generando connessioni fra gli antichi reperti greci, le strutture medievali e i loro lavori.
José Angelino illumina lo spazio attraverso delle traiettorie luminose con l’intento di dirigere lo sguardo verso elementi significativi del luogo, secondo una traccia che permette alle ceramiche, alle terrecotte e alle fusioni in vetro colorate di Tristano di Robilant di risaltare all’interno dello spazio in modo complementare.
L’intervento di Angelino consiste nell’inserimento di un’opera mobile in vetro, ottone, gas Argon e gas Neon, collocata nella parte centrale del chiostro che emette la pulsazione naturale della Terra, frequenze della risonanza di Schumann, e di dispositivi realizzati utilizzando materiali inerti e naturali in grado di captare e amplificare le vibrazioni dell’ambiente circostante.
I lavori in ceramica e vetro di Tristano di Robilant seguono e intervallano il percorso museale, creando un equilibrio tra luce, colore e strutture geometriche, suggerendo forme e profili primitivi. La purezza del vetro, unita alle qualità plasmabili della terracotta, contribuisce a creare un’atmosfera ancestrale in cui le sculture segnano e scandiscono il cammino del visitatore.
Il catalogo della mostra contiene un testo critico di Lorenzo Madaro e le immagini delle opere allestite nel Museo.