All’AR/GE Kunst Galleria Museo di Bolzano, fino al 4 febbraio è ospitata la mostra collettiva “Correspondences: About Henry Martin” realizzata a cura di Emanuele Guidi con il supporto di:
Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione Cultura, Comune di Bolzano, Ripartizione Cultura
Fondazione Cassa di Risparmio, Sudtirolo.
Arrivato in Italia nel 1965, l’autore, critico, traduttore e curatore Afroamericano Henry Martin (Philadelphia, 1942 – Aica di Fiè 2022) si trasferisce ad Aica di Fiè, Sudtirolo, nel 1971. Continuerà a risiedere in questa frazione montana dopo il matrimonio con l’artista Berty Skuber, vivendo al contempo in città come Venezia, Roma, New York, Nizza e Philadelphia e abitando una geografia definita dalle relazioni personali e professionali con moltissimi artisti/e critici del suo tempo “Fuori dalla metropoli il mio pensiero ha la possibilità e il tempo di formarsi” risponde a Lea Vergine che lo intervistò nel 1988 per Vogue Italia.
La mostra si rivela essere un momento di studio ed un omaggio alla figura di Henry Martin che dal suo “rifugio rurale” è stato, per oltre cinquant’anni, interlocutore privilegiato di molti artisti statunitensi, italiani ed europei, principali protagonisti del Fluxus, Mail Art, Arte Povera e Concettuale.
Il progetto espositivo raccoglie una parte di questa storia attraverso una selezione di libri d’artista, opere d’arte, lettere e tracce di vita che testimoniano la fitta corrispondenza e dialogo di Martin con artisti come, tra gli altri, Ray Johnson, Gianfranco Barruchello, Geoffrey Hendricks, George Brecht, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Arturo Schwarz, Lea Vergine, Anna Maria Ortense e Berty Skuber, sua compagna di vita.
L’allestimento concepito da Martino Gamper è pensato nel rispetto di queste tracce personali, creando uno sfondo a supporto dei materiali e mantenendo intatte gli interventi di Henry Martin stesso.