Alberto Bragaglia. Oltre il Futurismo


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A Marino Laziale (Roma) città dove Umberto Mastroianni visse buona parte della sua vita e fino alla morte, il Museo Civico è a lui intitolato. In questi spazi, fino all’11 dicembre è ospitata una mostra dedicata a Alberto Bragaglia, indiscusso artista dell’avanguardia del novecento europeo, mente geniale dalla fantasia estetica speculativa di indirizzo rivoluzionario e dal carattere indipendente. Autore delle opere letterarie Panplastica e di Policromia Spaziale Astratta, elaborò con la pittura queste teorie scandendo un ritmo differente dalla “eterna velocità onnipresente” e dalla “violenza travolgente e incendiaria” del Futurismo di Marinetti.

Alberto Bragaglia, tempera su carta, cm100X70


Con le opere qui esposte si può approfondire la sua arte e ammirare i suoi lavori oli su tela, tecniche miste e acquerelli su carta provenienti da collezioni private tra cui alcuni inediti. Una quarantina di dipinti oltre a numerosi disegni e cimeli mostrano la sua complessa personalità e il suo pensiero filosofico. Influenzato dal movimento Futurista per semplice frequentazione di alcuni artisti divenuti amici ai quali concesse di esporre nella Galleria di famiglia. Frequentatore degli atelier di via Margutta e di villa Strohl Fern, a stretto contatto con Umberto Boccioni e Giacomo Balla, dipinse e scrisse d’arte nel corso di tutta la sua vita. Dalla frequentazione con Boccioni ha messo a frutto consigli e apprezzamenti e intrattenuto un ottimo rapporto. Ha vissuto il Futurismo dal suo studio come intellettuale e artista, cedendo al lato innovativo mescolato ad un personale intimismo, pur mantenendo negli scritti e nelle opere spirito di avanguardia.
Egli seguì meticolosamente gli avvenimenti culturali europei, citandone i protagonisti nelle sue riflessioni, nei suoi bozzetti, nei suoi disegni, nelle sue tele.  La sua opera, contributo essenziale al Futurismo Europeo, lo qualifica e lo impone come protagonista notevole dell’avanguardia del primo Novecento italiano. 
La sua produzione incomincia verso il 1915 e prosegue fino al 1985. Laureatori in Giurisprudenza e in Lettere e Filosofia, per molti anni dipinse, insegnò, scrisse articoli e proseguì la sua ricerca di estetica. Noto come Pictor Philosophus, Bragaglia fu lontanissimo da tutti gli schematismi novecenteschi.
Una parte delle opere in mostra è stata trasformata in NFT e proiettata nel metaverso, incardinando in pieno il significato del titolo “Oltre” il futurismo.

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