Ciriaco Campus (Bitti, Nuoro, 1951) presenta i suoi ultimi lavori con la mostra “ Paesaggio 51” allestita alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma aperta al pubblico fino al 22 gennaio 2023.
Si tratta di grandi tele inedite, appartenenti a una serie elaborata nell’ultimo anno, superfici dense e rugose, grigie e nere, lavorate direttamente con le mani, su cui si addensano cenere e detriti, tracce di una catastrofe che sembra aver consumato ogni traccia di vita biologica e di presenza umana
Come manufatti rimasti troppo a lungo esposti alle intemperie, o come tracce carbonizzate di un incendio che ha dissolto ogni forma riconoscibile, i quadri di Ciriaco Campus materializzano la condizione di un paesaggio terrestre ormai inabitabile, deserto e sterile, forse effetto di una catastrofe ambientale, forse di una guerra nucleare che ha annientato il genere umano.
Per Ciriaco Campus l’arte è sempre stata uno strumento per indagare le contraddizioni del mondo contemporaneo e allo stesso tempo per esplorare l’ambivalente posizione dell’artista, chiamato a testimoniare e insieme a partecipare agli eventi del proprio tempo. Di qui, un’opera multiforme che nel corso di ormai quattro decenni ha toccato di volta in volta limiti e possibilità di molteplici forme espressive, dalla pittura alla fotografia, dal disegno al video, spesso appropriandosi di immagini estratte dal flusso incessante dei media. La sua ricerca si concentra sulla rappresentazione dei temi sociali nei media, sul mondo del consumo e il suo immaginario, sulla dimensione conflittuale del presente, con un punto di vista politico ma non ideologico. Il suo lavoro percorre strade poco battute, che si incrociano continuamente con l’obiettivo comune di comprendere la realtà nel suo continuo modificarsi.
La mostra è corredata da un catalogo con un testo critico di Stefano Chiodi.