L’arcobaleno riposa sulla strada


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All’Istituto Svizzero di Roma, una selezione di opere di Meret Oppenheim viene messa in dialogo con lavori di artiste e artisti di una generazione recente, fino al 12 febbraio prossimo, in una mostra realizzata a cura di Gioia Dal Molin.

“Quando qualcuno parla una lingua propria, nuova, che nessuno ancora capisce, a volte deve aspettare a lungo prima di sentirne l’eco” affermò Meret Oppenheim (1913-85) in occasione del suo discorso al Premio d’arte di Basilea del 1975.
Sulla scia delle retrospettive, quasi onnipresenti, dedicate all’artista svizzera Meret Oppenheim, la mostra romana L’arcobaleno riposa sulla strada (il titolo deriva da una poesia scritta dall’artista nel 1933) indaga proprio questa eco. La coraggiosa personalità di Meret Oppenheim, la sua visione del mondo e la pratica artistica, continuano ad affascinare ancora oggi: l’esplorazione del subconscio, dei sogni, del legame tra creazione visiva e lirica, la riflessione sulla propria posizione di ‘artista donna tra gli artisti’ (come scrisse ai genitori negli anni Trenta) e la sua partecipazione attiva ai dibattiti femministi degli anni successivi, sono temi ancora oggi molto attuali nel panorama artistico contemporaneo.
Le artiste e gli artisti invitate/i alla mostra sono: Pascale Birchler, Miriam Laura Leonardi, Hunter Longe, Lou Masduraud, Luzie Meyer e Ser Serpas; essi presentano opere nuove e già esistenti in risposta a queste tematiche, generando una sorta di ‘rilettura’ della poetica di Meret Oppenheim.

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