Fino al 10 novembre prossimo, la mostra curata da Ilaria Schiaffini al MLAC, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, in collaborazione con il Museo di Antropologia Giuseppe Sergi di Roma, presenta per la prima volta Neander Tales, la serie dedicata all’uomo di Neanderthal che Pablo Echaurren ha realizzato durante la pandemia (2020-2022), periodo in cui l’artista ha riflettuto sulle origini del mondo.
Attraverso il cortocircuito tra fonti scientifiche, letterarie, artistiche e cinematografiche, Echaurren mette in scena la contrapposizione ironica e paradossale tra due figure simboliche, quelle del Neanderthal e del Sapiens, in una serie di scatole, sorta di wunderkammern, vetrine naturalistiche, diorami o case di bambola. Le scatole raccolgono insieme selci e fossili, fotografie, riproduzioni di opere d’arte e giocattoli in miniatura in una narrazione fantastica, che riporta l’artista ai suoi lavori del 1974 dedicati all’archiviazione classificatoria di reperti e oggetti sulla scia di Gianfranco Baruchello e di altri significativi precedenti (da Joseph Cornell a Max Ernst, fino a Marcel Duchamp).
Recuperando gli interessi naturalistici della prima giovinezza, Echaurren fa propri i risultati delle ricerche paleoantropologiche degli ultimi decenni, che hanno riconosciuto al Neanderthal capacità simboliche e creative fino ad allora inaspettate. Emancipato così dallo stereotipo di un ominide primitivo e violento, l’uomo di Neanderthal sembra oggi indicare a noi, eredi del Sapiens, un diverso ideale di convivenza civile.
I Neander Tales hanno ispirato il film Pablo di Neanderthal di Antonello Matarazzo, scritto da Bruno Di Marino, Pablo Echaurren, Antonello Matarazzo e selezionato dalla Mostra internazionale d’arte cinematografica, Venezia 2022. Giornate degli autori. Il film sarà proiettato al MLAC in occasione della Rome Art Week il 27 ottobre 2022 alle ore 17.00 con repliche della proiezione il 28 e 29 ottobre alle ore 17.00.
Il catalogo della mostra è pubblicato da Silvana Editoriale (edizione bilingue), e contiene l’introduzione di Ilaria Schiaffini, i testi di Sara De Chiara, Giorgio de Finis, Fabio Di Vincenzo, Giorgio Manzi e Pablo Echaurren e le schede a cura di Azzurra Pizzi.