Da domenica 9 ottobre e fino al 4 novembre, nella sala mostre Juvarra della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, è allestita la mostra personale di Roberto De Wan (Torino, 1964) “Cromatiche apparenze”, realizzata a cura di Angelo Mistrangelo, in occasione della manifestazione nazionale “Domenica di Carta” promossa dal Ministero della Cultura. La mostra gode del patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte e della collaborazione dell’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria.
La mostra personale di Roberto De Wan si sviluppa nello spazio espositivo secondo una disposizione lineare che unisce diversi soggetti, figure, paesaggi fortemente espressivi e visioni astratte, in una narrazione composta da 50 opere.
Tra le opere, è esposta “La dame rouge”, un autoritratto del 2021 di Roberto De Wan con la moglie Roberta, sullo sfondo di Porta Nuova a Milano, della quale un particolare è l’immagine guida dell’esposizione.
Le scansioni della stagione pittorica di Roberto De Wan appartengono a un tempo di personali e appartate ricerche, a una dimensione dove segno e vibrazioni cromatiche stabiliscono determinate connessioni con l’immagine evocata, con una narrazione che sottolinea l’energia di una concreta, dirompente, netta figurazione.
Vi è nell’artista la volontà di trasmettere una misura espressiva senza condizionamenti e ripensamenti, senza limiti nel consegnare e consegnarci il senso profondo della lettura e interpretazione delle quotidiane percezioni. Nulla è affidato al caso o a un’armoniosa piacevolezza o, ancora, a un discorso di maniera, ma si coglie, pagina dopo pagina, la ricerca e l’adesione a una linea essenziale, alle singolari silhouettes delle figure femminili viste e risolte con un’impostazione realista nella definizione del segno – colore – simbolo che unisce impegno appassionato, spiritualità, espressione dal forte temperamento. Un’interiorità che si identifica con la sequenza delle opere esposte alla Biblioteca Nazionale Universitaria, che travalica sogni e ricordi, incontri e sperimentazioni per trasmettere al fluire dei giorni un racconto che tende alla purezza, mentre la coscienza del pittore appare quale risultato della sua conoscenza, tra una personalità sottilmente inquieta e gli accordi dei rossi e la profondità assoluta dei neri, in una sorta di dialogo continuo e inesausto.
Così spiega Angelo Mistrangelo: “[…] Un dialogo e un’emozione riconoscibili, in particolare, attraverso la luce che accende un volto, esprime un’ispirazione sensibile e affettiva che documenta lo spirito del tempo e, in sintesi, restituisce il clima di un’intima e intera esistenza. Le infinitesimali e complesse pulsioni emotive trasformano i sentimenti in colori estremamente vitali con pennellate violente, aspre e figure distorte, che sembrano ispirate dall’arte primitiva, con motivi grotteschi e fantastici, che si possono ascrivere alla corrente sperimentale del collettivo COBRA da Karel Appel a Constant e Asger Jorn.”