Nella Forma e nella Materia


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Alla Casa del Mantegna di Mantova, fino all’8 gennaio è allestita la mostra-laboratorio “Nella forma e nella materia. Nuove generazioni per la scultura mantovana dal ’900 a oggi”, promossa da Manto Circular Lab con il coinvolgimento degli studenti del Liceo Artistico “Giulio Romano”, del Liceo Classico “Virgilio” e dell’Istituto Superiore “Enrico Fermi” di Mantova, che nei mesi precedenti all’inizio della mostra hanno catalogato le opere, creato supporti tecnologici, ideato i concept grafici e sperimentato la riproduzione di sculture con stampanti 3D; con il sostegno di Fondazione Comunità Mantovana onlus – Bando Cultura, arte, ambiente 2021 e con il Patrocinio di Provincia di Mantova e Comune di Mantova.
L’esposizione, che presenta oltre settanta artisti attivi dall’inizio del XX secolo sino ai giorni nostri, è curata da Paola Artoni e articolata in sei sezioni: aprono i “Cosmopoliti” di ieri e di oggi, ovvero gli artisti mantovani che sono stati e sono protagonisti degli scenari internazionali tra i quali spicca Enzo Nenci a cui la mostra è dedicata. Segue “Insegnare la scultura”: questa sezione è dedicata al doppio ruolo degli scultori, come artisti e come docenti, ed è un omaggio agli insegnanti e ai loro allievi.

Una memoria commossa in mostra è per Carlo Bonfà, indimenticabile docente dell’Istituto d’Arte, oltre che artista noto a livello internazionale nelle vesti di pittore, scultore e performer. Il laboratorio tenuto dal Fablab di Mantova con il progetto FabSchool presenta nella mostra il lavoro di mappatura fotografica, scansione e stampa in 3D delle sculture di Carlo Cerati presso il cimitero monumentale di Mantova. “Naturalismo e studio della figura” inizia con l’omaggio alla generazione di scultori nati tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento operanti tra due poli territoriali: l’Alto Mantovano e la “Bassa”. Il lungo percorso di una sezione che passa per gli anni ’30 e arriva fino ai giorni nostri.

“Oltre la realtà” è una sezione in cui si racconta innanzitutto la storia di un’amicizia tra artisti mantovani che per decenni hanno creato un cenacolo culturale fatto di condivisione e di scambi reciproci; artisti della generazione anni Quaranta che qui si presentano con esplorazioni che vanno dal dadaismo al surrealismo. In questa sezione si trova anche una stanza che racconta di come la scultura contemporanea sappia esprimersi in chiave teatrale, ironica e giocosa.

Nella sezione dedicata a “Sacro e sacralità” si riflette sulla ricerca della scultura del sacro e della spiritualità, con diverse suggestioni. Tra Iconografia tradizionale del sacro e destrutturazione che arriva fino ad opere di ascesi simbolica. La sezione “Arte sull’acqua” è un tributo ai diciotto anni di attività dell’Associazione Non Capovolgere nel segno della land art al femminile documentati in mostra da un video Arte sul Rio. È inoltre previsto un capitolo “fuori mostra” o “mostra diffusa” sulla scultura urbana: fotografie dei laboratori realizzati con studentesse e studenti, un invito a scoprire le tracce degli artisti mantovani del Novecento tra le strade della città.

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