Prosegue, a Casale Monferrato (AL), il progetto “Castello contemporaneo” con “Mara Fabbro/Alberto Pasqual. I custodi della materia” che da domani, sabato 1 ottobre e fino al 6 novembre espongono le loro opere in una doppia mostra personale composta da dipinti, di Fabbro e sculture, di Pasqual.
La mostra, curata da Giovanni Granzotto e Anselmo Villata, è promossa dall’Amministrazione comunale di Casale Monferrato ed è organizzata e realizzata dall’I.N.A.C., Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, in collaborazione con lo Studio d’Arte GR e Verso l’Arte Edizioni e gode dei patrocini del Comune di Casale Monferrato e del Castello del Monferrato.
I due artisti, ognuno con la propria personale espressività, indagano temi molto attuali e, dal punto di vista fisico, conducono le loro ricerche sulla materia, appunto, la sua funzione artistica oltre che pratica e, dal punto di vista del contenuto, ciò che essa può esprimere, per una finalità estetica e pure filosofica. Materia, che in queste opere si manifesta nella sua pluralità e nelle sue molteplici caratteristiche legate alla natura di ogni elemento. Lo stesso supporto delle opere, dove richiesto, perde il suo ruolo secondario, si fonde con l’interezza dell’opera divenendo materia da plasmare con il resto della composizione.
Nelle opere di Mara Fabbro emerge una sorta di venerazione per la natura e per l’universo di cui l’artista ricrea, sogna, immagina forme e caratteri anche nei dettagli, anzi, soprattutto nei dettagli, che esalano il loro soffio vitale attraverso le sabbie e dalle terre, dominate dalle mani e dalla mente, unite ai pigmenti, intensi o delicati e leggeri o bianchi, quasi per non interferire troppo con l’anima della materia, appunto, già ricca di per sé.
Per Pasqual, che predilige esprimersi con la scultura, risulta più facile intendere la materia come elemento preminente da plasmare, grazie anche al fatto che l’artista impiega spesso materie classiche, tradizionali, quali il ferro, la creta, il gesso o più moderne come la plastica, ma sempre vocate alla manipolazione. Al centro delle sue attenzioni è soprattutto l’uomo, sia nella sua presenza fisica che nell’espressione del pensiero, visto in varie forme degli atteggiamenti o dei suoi sogni, oppure nelle vesti di un paladino.
In ogni caso, come puntualizza Anselmo Villata nel suo testo in catalogo: “…La materia, dunque, non è protagonista a prescindere, ma lo diviene grazie alla volontà dei due Maestri che ripongono in essa aspettative e progettualità che da potenziale espressivo divengono espressione e presenza. Mara Fabbro e Alberto Pasqual non si servono semplicemente della materia come supporto, ma la elevano e la valorizzano quale elemento imprescindibile dell’operato artistico che si sviluppa non solamente “su” o “in”, ma “grazie a” e “per” quello specifico materiale.
In questo senso i due protagonisti del percorso espositivo e analitico sono stati definiti “custodi”, considerando a pieno la complessità del termine che non si limita a riguardare la vigilanza e la protezione, ma implica anche la cura e il provvedere alle necessità. …”
La mostra è corredata da un catalogo edito da Verso l’Arte su cui sono riprodotte le opere esposte, i testi di Stefano Cecchetto, Giovanni Granzotto, Fabrizio Guerrini, Dino Marangon, Marco Minuz, Alessandra Santin, Anselmo Villata e le biografie dei due artisti.