A Volterra, nella Pinacoteca Civica, Palazzo Minucci Solaini, tre artisti contemporanei sono in dialogo con Rosso Fiorentino: Michelangelo Pistoletto con “Scala del Terzo Paradiso”, fino al 1 novembre; Giada Fedeli con “Rosaforte”, fino al 30 settembre; Gianni Lucchesi con “Fatal Error”, fino al 30 settembre.
Arte antica e arte contemporanea a confronto a Palazzo Minucci Solaini, che ospita la Pinacoteca dove è conservato il capolavoro di Rosso Fiorentino “Deposizione”. Ispirandosi alle opere conservate in Pinacoteca e in particolare proprio a quella che è considerata il caposaldo del manierismo, i tre artisti hanno progettato delle opere inedite per costruire un dialogo con Rosso Fiorentino e l’arte antica e rendere omaggio al pittore fuori dagli schemi.
Michelangelo Pistoletto ha realizzato un’opera site specific “Scala del Terzo Paradiso”, in dialogo con la “Deposizione” di Rosso Fiorentino, quadro oggetto di restauro in questi mesi, che continua ad essere per tanti attori, registi, danzatori, pittori e scultori, fonte di ispirazione creativa. L’opera di Michelangelo Pistoletto è collocata nella sala “Deposizione” riproponendone la forza scenica e la tensione espressiva attraverso il simbolo del Terzo Paradiso, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito composto da tre cerchi consecutivi, sospeso su una scala a pioli. La scala, strumento utilizzato nella Deposizione, diventa così protagonista del dualismo salire-scendere. Il simbolo del Terzo Paradiso illustra la formula della creazione, nata dall’arte, che in coerenza con lo sviluppo scientifico della conoscenza apporta nuovi significati ai simboli sacri. Alla tragedia umana, l’artista contrappone l’equilibrio, l’armonia e la pace. Il colore giallo si unisce al colore rosso dei tessuti per creare il colore arancio, che non esisterebbe senza l’unione dei due. L’arancio e il rosso presenti nella “Deposizione” di Rosso Fiorentino, divengono, nel “Terzo Paradiso”, abiti usati e vissuti che ci riportano all’idea di società. La corda assume senso di energia dinamica, in quanto strumento per elevare verso l’alto il simbolo della creazione.
“Fatal Error” di Gianni Lucchesi è un crash inaspettato che fa perdere l’equilibrio. Nella mostra dell’artista toscano, tra le luci e le ombre dei sotterranei della Pinacoteca, il visitatore avrà l’opportunità di guardarsi indietro e così anche di guardare avanti, di perdere l’equilibrio da tante prospettive diverse per riconoscere le proprie distorsioni quotidiane. Le opere, tutte destabilizzanti, sono espressione del rischio costante che l’uomo vive, tra continue connessioni e disconnessioni. “Paesaggio Volterrano”, in particolare, è la riproduzione in scala della “Deposizione”: una personale rivisitazione di Gianni Lucchesi del dipinto caratterizzato da una forte esplosione emotiva che vede la sottrazione formale e metaforica dei personaggi che compongono il dipinto originale. La mostra è a cura di Carlo Alberto Arzelà, con i testi di Nicolas Ballario.
“Rosaforte”, nel chiostro della Pinacoteca, della pittrice pomarancina Giada Fedeli aka Grammaphi è un percorso ambivalente tra antico e contemporaneo, una rielaborazione odierna della sacralità vista con occhi nuovi. La mostra parte all’omaggio alla “Venere degli stracci” di Pistoletto.