Simone Pellegrini. Escaptura


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A San Mauro Pascoli in provincia di Forlì-Cesena, fino al 4 settembre Simone Pellegrini (Ancona, 1972) espone a Villa Torlonia, Parco Poesia Pascoli la sua mostra personale realizzata a cura di Arianna Bargellini, organizzata da Atlantide e Sillaba per Villa Torlonia Arte, con il patrocinio del Comune di San Mauro Pascoli e in partnership con Santarcangelo dei Teatri.

Da un festina lente, un gioco barocco, prende nome il lavoro di Simone Pellegrini. Un pensiero che morde se stesso, traccia un collasso tra genesi e rivoluzioni nei sudari dei suoi parati. Un pensiero che fa rizoma, non mette radici ma penetra in orizzontale, pensa la superficie, inseguendo le linee di fuga di brodi primordiali e turbolenze molecolari.
Il suo atlante delle nuvole inscena vigorose solitudini e mirabili visioni, selve oscure e affamanti incontri di Diana e Atteone. Carte e terre e impressioni all’olio lavorano nel dispensario di Pellegrini e un limbo di matrici svolate, cadute, che dando la vita la perdono.

È esposta, tra gli altri, l’ultima grande opera 2022 e i suoi libri storici utilizzati come quaderni di schizzi e studi, accompagnati dal documento video del 2020 “Une circonstance imparfaite”, firmato Disforme, che ricostruisce l’elaborato processo di realizzazione delle opere nello studio di Pellegrini a Bologna. Le opere di grande formato sono tutte realizzate con tecnica mista su carta spolverata, partendo da matrici disegnate con carboncino e trasferite in monotipia attraverso olio e pigmenti su grandi superfici, e da carta a carta, costituite da suture appiccicose.

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