È esposta fino al 4 settembre a Palazzo delle Esposizioni di Roma la prima mostra personale italiana del fotografo tedesco Ruediger Glatz, realizzata a cura di Alessio de’ Navasques con oltre 60 immagini in bianco e nero dedicate a Pier Paolo Pasolini.
La mostra è promossa da Roma Culture e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo e rientra tra le attività PPP100, il programma dell’Assessorato alla Cultura per il centenario Pasolini.
Attraverso una visione clinica, quasi scientifica, che sembra rievocare una certa tradizione fotografica tedesca fino all’esigenza poetica di resa del reale della Subjektive Photographie, Ruediger Glatz incontra il grande intellettuale italiano in un processo di avvicinamento, di rifrazione e riflessione.
Usando quella “qualità magica” e imprevista della fotografia, che Walter Benjamin definisce “scintilla minima di caso”, Ruediger Glatz è riuscito a documentare la forza dell’assenza nella performance Embodying Pasolini, presentata nel giugno 2021 negli spazi del Mattatoio di Roma, in cui la performer e attrice Tilda Swinton, Leone d’Oro alla carriera nel 2020, insieme a Olivier Saillard, curatore e storico della moda, hanno indagato, nella monumentalità scultorea dei costumi di Danilo Donati, la memoria dei personaggi pasoliniani che li hanno indossati.
Un ciclo completo di immagini ne rievoca l’esperienza come una “stanza” temporale, dove la lente di Glatz registra il magnetismo dell’atto: l’esposizione prolungata o multipla della pellicola crea sdoppiamenti e riflessi, restituendo la trasfigurazione dell’attrice nel pathos della performance.
Il momento dell’azione e il volto enigmatico della Swinton diventano un dispositivo riflettente, un punctum che feconda la creatività del fotografo, innescando un processo di conoscenza dell’opera di Pasolini nella riflessione e nella rifrazione di questa azione.
Da qui, il titolo della mostra Reflecting Pasolini e l’idea del progetto, che si completa con il ciclo di fotografie denominato On PPP: immagini dei luoghi che Ruediger Glatz ha incontrato attraversando l’Italia alla ricerca dell’immaginario del poeta in un percorso emotivo, nel confronto tra passato e presente. Glatz ha investito di nuove rappresentazioni e risemantizzazioni i riferimenti alla pittura di Piero della Francesca e Giotto ne Il Vangelo secondo Matteo, così come le luci delle architetture del Quadraro e Centocelle in film come Mamma Roma o Accattone o le ombre di Villa Feltrinelli, l’ultima residenza di Mussolini sulle rive del lago di Garda, che ha ispirato Salò.
L’essenza dei luoghi, dei paesaggi solitari, della natura-cultura, come spazi denaturalizzati, ha generato un personale atlante di miti ed emozioni, in una dimensione intima e letteraria di luoghi come la casa natale bolognese, dove il poeta nacque, o la Torre di Chia, l’amato rifugio dove scrisse Petrolio.
L’iniziativa fa parte del programma PPP100-Roma Racconta Pasolini promosso da Roma Capitale Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali.