Alla Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, in ambito alle attività promosse per il cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, fino al 9 settembre è esposta la mostra “Rara Avis”, opere di Antonio Affidato curata da Emanuele Bertucci.
La mostra è promossa dal Comune e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dalla Michele Affidato orafo, è patrocinata dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e dal Leo Club distretto 108ya ed è corredata da un catalogo realizzato da Mediano Editore.
Si tratta di un lavoro lungo e intenso, quello che Antonio Affidato ha svolto al fine di dar vita ad opere che, seguendo una interpretazione personale, raccontano e rispecchiano quella che è la nostra identità e la nostra storia. Antonio Affidato ha voluto riprendere alcune tra le icone più conosciute della Magna Graecia inserendone almeno una meno nota. Ed è così che ritroviamo figure mitologiche come Gea, ossia la Terra e Madre di tutti gli esseri, che nutre e fa crescere. E poi Medusa la protettrice, una delle tre Gorgoni, sicuramente la più famosa. Tra le opere in mostra anche pensatori e filosofi. Affascinanti e suggestive sono le interpretazioni di Pitagora e Alcmeone, in bronzo puro, non patinato. Pitagora che fonda a Crotone una delle più importanti scuole di pensiero dell’umanità e che prende da lui stesso il nome: la scuola Pitagorica. Alcmeone, personaggio discusso e che in tanti vogliono discepolo di Pitagora, con una sola certezza: anch’esso era di Crotone. Ecco quindi che il cuore pulsante di quella Magna Graecia va in mostra nelle e con le opere di Affidato. Infine, Antonio Affidato ci propone altre due imprescindibili figure dell’immaginario collettivo della Magna Graecia: un guerriero, un atleta e un Re. Le prime due figure si concentrano in un unico soggetto: Faillo (Phayllos) di Crotone. Esemplare atleta de I crotoniati si distingue oltre che per le gesta sportive, vincendo varie volte ai giochi pitici – precursori dei Giochi Olimpici- anche per essere un valente condottiero, combattendo alla guida dei suoi compagni nella battaglia di Salamina. Ultima figura rappresentata in mostra è quella di Serse, il Re divenuto famoso per l’invasione della Grecia e che il cinema ci ha restituito quale figura a dir poco sui generis. Sicuramente un Re a cui non dispiace mettere in mostra i gioielli. Un Re che nell’interpretazione di Antonio Affidato è però “sobrio”, essenziale. Un viso urlante, forse sofferente. Con un unico gioiello al collo, un collier di ottone martellato. Semplice, essenziale come l’intera opera.
Le realizzazioni di Antonio Affidato, tutte in bronzo ed alcune patinate, sono adagiate su una doppia base di marmo bianco di Carrara.