Corpo.doc


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Al Museo delle Arti, Castello di Nocciano (PE), fino al 19 giugno si svolge la XII edizione del Festival Corpo.doc, a cura di Ivan D’Alberto, che prende spunto da una scena cult del film Shining di Stanley Kubrick.

Lea Constabile

La scelta di connotare, con un tema di questo tipo, l’edizione della rassegna nasce da alcuni punti di contatto tra le soluzioni cinematografiche adottate da Kubrick e ad alcune dinamiche che appartengono alla performance: significativa, ad esempio, è proprio quella sovrapposizione spazio-temporale che il regista americano costruisce con la scena delle due gemelle dove l’esperienza diretta di un “fatto” realmente accaduto si mescola al suo stesso ricordo.
La performance, come linguaggio artistico, si muove da sempre su questi livelli: l’esperienza vissuta direttamente si fa ricordo perché lascia un “segno” nello spettatore, mentre la documentazione di un’azione, attraverso un testo scritto, una fotografia o un video, pur non restituendo al fruitore le emozioni vissute davanti ad un’azione live, riesce comunque a mantenere viva la memoria di quanto sia accaduto.
Nel film di Kubrick è l’Overlook Hotel a trattenere come “carta fotografica” quanto sia avvenuto in passato nelle stanze e nei corridoi di questo albergo ed è così che realtà vissuta e memoria storica si confondono secondo le logiche di un gioco che nel film diventa pericoloso.
Con come play with us? La mostra vuole offrire al suo pubblico delle proposte performative che, attraverso le “logiche del gioco”, si muovono tra realtà vissuta, memoria storica, eredità progettuale e re-performance.

È bene ricordare che la dicitura .doc, oltre a voler simpaticamente rimandare all’acronimo “di origine controllata”, indica le tre sezioni di cui si compone il progetto: ovvero document, orizzonti e community.
La sezione document propone momenti di approfondimenti su esperienze artistiche realizzate in passato nell’ambito della Performing Art; un approccio archivistico e bibliografico arricchito da letture critiche attraverso il coinvolgimento di esperti del settore.
La sezione orizzonti ha lo scopo di far conoscere il lavoro di giovani performer con l’obiettivo di scoprire nuovi talenti. Infine, l’ultima sezione, community, si riferisce all’idea di “rete” che la rassegna Corpo.doc vuole realizzare attraverso il coinvolgimento di istituzioni pubbliche e private.

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