Una mostra fotografica che ripercorre quindici anni della quotidianità italiana nell’epoca di fondamentali mutamenti della società, è accolta dal Museo di Roma in Trastevere fino al 16 ottobre prossimo. È un’Italia che diventa moderna, quella documentata negli straordinari scatti delle agenzie fotografiche; un’autobiografia per immagini del nostro paese, nel momento più effervescente e contraddittorio della sua storia.
Attraverso un’accurata selezione di fotografie e documenti visivi dell’Istituto Luce, questa mostra è un viaggio per gli occhi, intenso e rivelatorio di un periodo di storia nazionale, dal 1960 al 1975, che ha segnato indelebilmente il volto e l’identità del paese.
La mostra prende in prestito, e omaggia, il titolo dell’autobiografia di Eric J. Hobsbawm, il grande storico del secolo breve e descrive con simile rapidità di sintesi e sguardo, la volata di un periodo cardinale, vissuto dagli italiani come una corsa verso la modernità. 124 immagini, tutte in bianco e nero, dalla prima, il completamento della costruzione del grattacielo Pirelli a Milano, all’ultima che ritrae una Radio libera nata nel 1975, in un percorso non didascalico che predilige le associazioni segno delle temperie di una stagione di antinomie e di vivacissime contraddizioni.
Le foto provengono da alcune delle più storiche agenzie fotografiche italiane: la VEDO e la DIAL, i cui fondi sono conservati nel grande Archivio Luce; la Publifoto Roma, e Archivio Farabola. Accanto alle immagini dei grandi artisti del reportage come Gianni Berengo Gardin, Pino Settanni, Carlo Cisventi, Caio Mario Garrubba, si possono vedere i lavori dei fotografi che sono passati alla storia proverbialmente come i paparazzi, autori in grado di cogliere la società di nascosto e di sorpresa e di fare scoop e insieme critica di costume di raffinata estetica, ma anche di fotografie anonime di altissima qualità.
Completa la mostra un catalogo, per la cura di Enrico Menduni, edito da Electa, con testi del curatore e di Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, che riproduce tutte le immagini presenti in mostra, con una descrizione degli Archivi fotografici e un prezioso Regesto.