Al Museo Civico di Noto, in Sicilia, fino al 31 maggio prossimo è aperta la mostra Hora, a cura di Daniela Brignone e di Moshe Ben Simon. Si tratta di una collettiva promossa dall’Associazione Italia-Israele di Catania e organizzata dall’Associazione I-Design di Palermo che raccoglie e presenta i lavori di varie generazioni di artisti israeliani contemporanei: personaggi già ampiamente affermati nel panorama mondiale espongono insieme a giovani artisti riconosciuti come autentiche promesse per la loro originalità espressiva.
Fin dagli albori della creazione dello stato di Israele, la Hora (הורה), la tradizionale danza, è diventata un simbolo della ricostruzione del paese, rispondendo così alle diverse e nuove esigenze che il nascente stato si è posto: religioso-etnico, nazionale, sociale e persino ludico. Il nome Hora, pronunciato diversamente in vari paesi, deriva dall’etimo greco χορός (khorós), danza che, coniugato con la forma del greco antico χορεία (khoreía), fa riferimento ad un recinto, adottato in Israele con il significato di cerchio di danzatori aperto a tutti. Israele è sempre stato un territorio dove diversi popoli, identità e idee spirituali si sono incontrati e influenzati a vicenda. Ciascuno di questi apporti culturali ha contribuito, e continua a contribuire, al processo di formazione di un’identità israeliana solida.
Al pari della Hora, questa mostra si prefigge come obiettivo quello di esporre ai visitatori le nuove correnti artistiche che hanno contribuito alla ricerca quotidiana dell’identità israeliana. La Hora è un cerchio di danzatori aperto a tutti, esattamente come l’identità israeliana che è in continua trasformazione e accoglie al suo interno nuove esperienze visuali e di provenienza sub-identitaria, generatrici di idee di integrazione nei mondi dell’arte, tanto israeliano quanto degli altri paesi del bacino del Mediterraneo.