Fino al 18 aprile prossimo, nelle stanze di Villa Bernasconi a Cernobbio (CO), si svolge un percorso alla scoperta dell’arte che respinge ogni tipo di guerra: “Sentieri di Pace”, una nuova mostra a cura di Aldo Premoli, in collaborazione con La Cernobbina Art Studio di Cernobbio e Associazione Mediterraneo Sicilia Europa, Onlus.
In mostra sono esposte le opere di: Fabrizio Musa, Filippo La Vaccara, Giovanni Viola, Rossana Taormina, Giuseppe Veneziano, Vanni Cuoghi, Federico Fusj, Graziana Toscano, Giovanna Brogna Sonnino, Filippo Borella, Ignazio Schifano, Fabio Sciortino, Jano Sicura, Francesco Di Giovanni, Lucia Scuderi, Enrico Cazzaniga, Fulvio Di Piazza, Alfonso Leto.
Il curatore Aldo Premoli si è adoperato per costruire una mostra accessibile a tutti con trenta opere che raccontano non solo della vicina guerra in Ucraina che tanto ci preoccupa in questo momento, ma più in generale di tutte le situazioni di conflitto. Pittura, disegno, scultura, video sono le tecniche utilizzate per indicare quanto sia ambiguo e complesso il mondo in cui viviamo.
Ci parlano di natura, spesso offesa e ferita, le opere di Filippo La Vaccara, Giovanni Viola e Rossana Taormina. Di religione quelle di Fabrizio Musa e Giuseppe Veneziano. Di oscure mitologie quella di Vanni Cuoghi. Di scienza e medicina Federico Fusj e Graziana Toscano. Di antropologia Giovanna Brogna Sonnino. Inventa per noi una cartografia surreale Filippo Borella. Surreali sono anche le affollate tele di Ignazio Schifano. Scoprono una vena astratta e insieme poetica Fabio Sciortino e Jano Sicura. Lanciano un messaggio diretto Francesco Di Giovanni e Lucia Scuderi. Urlano il loro dolore Enrico Cazzaniga e Fulvio Di Piazza. Utilizza il registro dell’ironia Alfonso Leto.
Le opere in mostra ci consegnano visioni a volte accattivanti e a volte respingenti, possono generare in chi le guarda sentimenti compassione o indignazione… perché proprio questo è il ruolo dell’arte.
Sentieri di Pace ci ricorda che la guerra raramente nasce dalla follia di un singolo. Può esplodere inattesa ma è sempre preparata da malesseri psichici e/o economici di interi popoli.
Porsi in ascolto del mondo: è questo che hanno fatto gli artisti ed è questo che dovremmo fare tutti noi insieme a loro. Empatizzare con chi ci è prossimo. Rispettare la natura che non è solo un luogo da saccheggiare per arricchirsi a scapito di tutto e di tutti. Renderci attivi e consapevoli nel consesso civile di cui facciano parte. Questi sono i sentieri da percorrere. I soli che conducono alla strada maestra quella su cui camminare per mantenere la pace… prima che sia troppo tardi.
Contemporaneamente, è visitabile anche la mostra “Le cronache del filo bianco”, nella quale sono esposte nuove 10 opere dell’artista siciliana Rossana Taormina in un continuo con l’esposizione Notturno, attualmente in corso presso La Cernobbina Art Studio. Alle foto di famiglia dei Bernasconi vengono affiancate altre foto ricordo, ritrovate in Sicilia sotto le macerie dei paesi distrutti dal sisma del 1968, e rielaborate dall’artista grazie a ricami realizzati con un elegante filo bianco.