All’Accademia di Belle Arti di Bologna, Ala Collamarini, fino al 9 aprile prossimo è allestita la mostra “Numerologica”, dedicata ai lavori più interessanti sviluppati all’interno dell’Istituto negli ultimi due anni.
Il titolo rimanda a quella branca dell’esoterismo che attribuisce ai numeri non solo un valore meramente quantitativo e matematico, ma anche e soprattutto una qualità, mettendoli in relazione con aspetti della natura e degli esseri umani. L’associazione di significati simbolici ai numeri è antica e universale: l’indiano Veda, il cinese Libro dei Mutamenti e l’egiziano Libro dei morti lo raccontano con un’esattezza che attraversa il tempo. Costruita come una sequenza di tesi di eccellenza, la mostra prende la forma di un’antologia numerata che contiene una logica interna, una chiave di lettura dell’insieme, mutevole ed enigmatica, fatta di disegni e narrazioni che dialogano in un montaggio infinito.
In concomitanza, la stessa Accademia di Belle Arti di Bologna conferma la propria centralità formativa e culturale nell’ambito del fumetto e dell’Illustrazione con la partecipazione alla quarta edizione del festival “Boom! Crescere nei libri”, promosso in occasione della Children’s Book Fair promossa da Comune di Bologna e BolognaFiere, curato da Hamelin e Biblioteche Bologna nell’ambito del Patto per la lettura Bologna.
Inoltre, l’Accademia allarga la sua sfera d’azione coinvolgendo ospiti di fama internazionale nel ciclo di cinque incontri “Ritratti d’Autore”, ospitato in Aula Magna e co-curato insieme ad Hamelin.
Infine, l’Accademia di Belle Arti è capofila di un altro importante progetto internazionale che si svolge presso l’Alliance Française di Bologna / Istituto di Cultura Germanica: la mostra “Drawing Women Out Of The Shadows”, che raccoglie illustrazioni di giovani talenti provenienti da sei accademie internazionali (Accademia di Belle Arti di Bologna, École Supérieure d’Arts et Médias di Caen-Cherbourg, Hochschule für Angewandte Wissenschaften di Amburgo, La Massana Arts & Design School di Barcelona, Latvijas Mākslas akadēmija di Riga e City University of Arts di Kyoto). Obiettivo dei loro lavori è dare voce alle donne che hanno fatto la storia e il cui talento è ancora poco riconosciuto.