Le avventure di Aldo. Archivi come connessione di tempi


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Il Museo della Figurina e le sale superiori di Palazzo Santa Margherita a Modena ospitano, fino al 5 giugno, la mostra di Aldo Spoldi (Crema, 1950), realizzata a cura di Francesca Zanella.

Essa nasce nell’ambito di un progetto in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e propone una nuova modalità di interpretazione dell’archivio partendo da quello del Museo della Figurina, affiancando la produzione e la ricerca dell’artista cremasco, al metodo di lettura e ricerca dello storico dell’arte.

Partendo da un’analisi del percorso di Spoldi e focalizzandosi sulle sue opere e progetti particolarmente significativi, la curatrice e l’artista hanno esaminato assieme l’Archivio, quello del Museo e quello di Spoldi, per dare vita a un’esposizione fondata sul confronto tra i due sistemi: l’immaginario delle figurine e la visione dell’artista. La produzione di Spoldi è caratterizzata dalla natura fortemente teorica del suo lavoro, dalla connessione tra parole e immagini e dal linguaggio narrativo e performativo: da sempre compone i suoi lavori trattando la superficie (dalla tavola di legno, alla parete) come lo spazio di azione dei suoi personaggi e alter ego. Attinge dal suo archivio personale per generare nuove opere (Il vigile e la traduzione in 3D dei personaggi virtuali Angelo Bortolon, il Mangiatore di Mondi e Cristina Show….), mettendo in scena nuove narrazioni, in cui alcune costanti della riflessione dell’artista (la stratificazione del tempo, il gioco, la dimensione economica dell’arte), sono riattivate, assumendo ulteriori significati, creando nuovi mondi. Questa modalità d’azione e di visione dell’artista si intreccia così con i tanti racconti che si possono comporre con le figurine: la storia delle esplorazioni, l’innovazione industriale e la storia del lavoro, il mondo delle merci e la città, il gioco, la fiaba, il romanzo e il museo, le maschere e le divise, le monete e i francobolli. Anche le figurine rappresentano dispositivi di narrazione nati per veicolare messaggi attraverso la loro ricomposizione all’interno di album, attraverso la raccolta e lo scambio, generando giochi e competizioni protratti nel tempo.

Le avventure di Aldo sono, per questo, l’esito dell’incontro tra l’artista e il ricercatore, tra l’artista e il visitatore chiamato a contribuire, a riflettere e a giocare, anche nei laboratori didattici che accompagneranno lo svolgimento della mostra.

In occasione della esposizione sono stati realizzati un catalogo e un video che completano il percorso delle Sale superiori.

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