Jordi Colomer. Strade


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Con “Strade”, l’artista spagnolo Jordi Colomer (Barcellona, 1962) espone le sue opere in una mostra retrospettiva, realizzata a cura di Daniele De Luigi, nella Palazzina dei Giardini, sede della FMAV, Fondazione Modena Arti Visive, fino all’8 maggio prossimo.

Si tratta della prima mostra italiana con i lavori più celebri e una nuova azione performativa concepita appositamente per l’occasione che riunisce opere realizzate nel corso dell’ultimo ventennio e in stretto dialogo con l’azione collettiva programmata a Modena il 27 marzo prossimo. Il progetto suggerisce che la processione è una forma simbolica che attraversa epoche e culture differenti e, in quanto tale, costituisce una tradizione che contiene la possibilità di essere rinnovata in chiave contemporanea. Imbastendo situazioni ai confini tra l’ordinario e lo straordinario nei terrains vagues dello spazio pubblico, Colomer materializza una finzione che fa breccia nel reale, alterandolo. Attraversamenti non autorizzati, gesti stravaganti, cortei sui generis: ogni lavoro di Colomer configura un atto artistico implicitamente politico, perché ogni azione non programmata e non direzionata nella sfera pubblica, è il seme di un potenziale ripensamento radicale della dimensione sociale.

Figura interdisciplinare, Colomer, che ha rappresentato il Padiglione spagnolo alla 57esima Biennale di Venezia (2017), pone al centro della sua ricerca lo spazio fisico e reale in tutte le sue complessità e stratificazioni storiche e sociali.
L’intenzione dell’artista di creare uno stretto legame con la città è testimoniato dall’opera “Progetto per Modena Parade. Corteo Modenese”, un tavolo di grandi dimensioni che propone un work in progress della performance pubblica che si concretizzerà il 27 marzo per le vie di Modena. L’installazione, realizzata in collaborazione con gli allievi dell’Istituto d’arte Venturi, gli studenti del corso di Scuola di alta formazione FMAV e i cittadini partecipanti al cantiere aperto presso Ovest Lab, consiste in un piano di lavoro per pensare e progettare il corteo.
Nelle altre sale, la mostra riunisce opere prodotte dall’artista catalano nel corso dell’ultimo ventennio come “Crier sur les toits”, in cui i soggetti ritratti gridano i propri pensieri dal tetto di alti edifici in città e Anarchitekton, video installazione in cui il protagonista percorre le strade di Barcellona, Bucarest, Brasilia e Osaka brandendo dei modellini in legno e cartone di edifici e innescando un dialogo con l’ambiente circostante.

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