La Passione. Arte italiana del ‘900 dai Musei Vaticani. Da Manzù a Guttuso, da Casorati a Carrà


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Presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, fino al 5 giugno prossimo è allestita la mostra “La Passione. Arte italiana del ‘900 dai Musei Vaticani. Da Manzù a Guttuso, da Casorati a Carrà”, realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani.

L’esposizione, curata da Micol Forti, responsabile della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, e da Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano, con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, dell’Arcidiocesi di Milano, main sponsor Deloitte, media partner IGP Decaux, è il nuovo capitolo nella collaborazione tra il Museo Diocesano di Milano e i Musei Vaticani, iniziata nel 2018 con l’esposizione Gaetano Previati.

Pericle Fazzini – Bozzetto per Resurrezione, 1969-1970 – Bronzo cm 70x147x20 – Città del Vaticano, Musei Vaticani, Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea – Inv. 23888 Foto ©Governatorato SCV, Direzione dei Musei e dei Beni Culturali

Le opere 40 selezionate per la mostra comprendono un ampio arco del Novecento italiano, soffermandosi in particolare sul periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale e sono dei protagonisti di una delle stagioni più fertili dell’arte contemporanea italiana, quali Felice Casorati, Carlo Carrà, Marino Marini, Ottone Rosai, Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Pericle Fazzini, Giacomo Manzù, provenienti dalla Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, cui si affiancano nomi meno celebrati, quali Aldo Carpi, Giuseppe Montanari, Antonio Giuseppe Santagata, Felice Carena, Gerardo Dottori.

Il risultato è una narrazione corale, che testimonia come l’arte italiana, dagli inizi del Novecento, fino agli anni Settanta del secolo scorso, abbia mantenuto costante l’interesse per il sacro e per la sfida di rinnovare e riattivare il suo senso nel presente. In particolare, i temi legati alla Passione di Cristo hanno costituito un fondamentale terreno di scambio e di approfondimento tra aspetti iconografici, stilistici e narrativi.

Il percorso espositivo prende avvio con un focus su alcuni episodi che precedono la Passione di Cristo, come il Bacio di Giuda nell’interpretazione di Giuseppe Montanari e Felice Casorati o la Flagellazione di Salvatore Fiume.

La sale centrali sono dedicate alla rappresentazione della Crocifissione, declinata nelle molteplici varianti tecniche e interpretative, dalla tela di Gerardo Dottori del 1927, tra le prime opere di Arte Sacra Futurista, al Crocifisso bronzeo di Giacomo Manzù del 1937, dal bassorilievo in gesso di Marino Marini del 1939, ai disegni di Renato Guttuso, preparatori per la grande Crocifissione del 1941, alla Via Crucis di Pericle Fazzini del 1957-1958 per la chiesa di Santa Barbara a San Donato Milanese.

La mostra prosegue affrontando il tema della Pietà e della Deposizione, attraverso le opere di Carlo Carrà, Felice Carena, Francesco Messina, Marino Marini e chiude con un disegno e un bozzetto in bronzo di Pericle Fazzini preparatori alla monumentale Resurrezione dell’Aula Paolo VI, destinata alle udienze pontificie e inaugurata dallo stesso papa Montini nel 1977.

Una sezione è riservata alla figura di Paolo VI e al suo pensiero sull’arte, in particolare a quella contemporanea, e sull’architettura. Qui s’incontra una selezione di bozzetti preparatori per la Via Crucis realizzati tra il 1960 e il 1961 da Guido Strazza per la chiesa di Ponte Lambro, nella periferia sud-est di Milano. Progettata dall’architetto Guido Maffezzoli, questo è uno dei luoghi di culto che rientra nel piano di costruzione 22 chiese per 22 concili, ideato e promosso nel 1961 dall’allora Arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, per rispondere alla crescita del capoluogo lombardo e per celebrare l’apertura del Concilio Vaticano II.

Accompagna la rassegna un catalogo Silvana Editoriale, con testi di Luca Bressan, Micol Forti, Barbara Jatta, Nadia Righi, José Tolentino de Mendonça; schede di Francesca Boschetti, Matilde Coletti, Livia Ficoroni, Elisabetta Masala, Rosalia Pagliarani, Gloria Raimondi.

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