Al Museo civico del Risorgimento di Bologna, fino al 10 aprile Marco Marchesini espone le sue opere nella mostra “La scultura, tante storie”.
Ripensare ai lavori in Certosa fatti in così tanti anni, è come aprire un baule dimenticato in soffitta: più vi si rovista dentro e più si trovano oggetti che si credevano perduti.
L’idea per l’esposizione è nata con una passeggiata nel cimitero monumentale tra lo scultore e Roberto Martorelli. Per questa occasione Marchesini ripercorre il suo percorso artistico e la sua attrazione verso le molteplicità espressive della scultura. Ogni opera ha la sua storia e Marchesini ha provato a raccontarne qualcuna per noi.
In mostra sono esposte opere dagli anni ‘60 ad oggi, le quali ripercorrono tutti gli interessi dell’artista: la scultura monumentale, le piccole opere in bronzo e terracotta, le acqueforti e le medaglie.
Marco Marchesini nasce nel 1942. Si è formato nell’ambito del Liceo Artistico e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, concludendo nel 1966 il corso di scultura con Umberto Mastroianni. Dal 1968 al 1989 ha insegnato al Liceo Artistico di Bologna. Dal 1994 al 1998 è stato docente di modellazione nell’Associazione Scuola di Scultura Applicata di Bologna (ASSA), fondata da Bruno Bandoli e Paolo Gualandi. Nell’ambito della stessa scuola ha partecipato al progetto promosso da Gualandi e Loretta Secchi per l’educazione artistica di non vedenti e ipovedenti che ha portato alla costituzione all’Istituto Francesco Cavazza del Museo Tattile di Pittura Antica e Moderna Anteros.