Al MACRO, Museo di Arte Contemporanea di Roma, fino al 22 maggio è esposta la mostra della graphic designer Goda Budvytytė che, per la sezione In Design, ha deciso di esplorare il processo di creazione del libro non solo attraverso la vista, ma anche il tatto. Iniziando dalla sua materia prima, la carta, e dispiegandone gli elementi costitutivi in modo sinestetico, in una dimensione spaziale e performativa, il tocco, il colore e la legatura emergono infatti come fattori primari che agiscono e s’influenzano a vicenda.
Goda Budvytytė ha sempre dedicato molta attenzione alla collaborazione interdisciplinare, oltre che agli aspetti tattili, alla materializzazione delle sue creazioni. Ogni sostantivo nel titolo della mostra coincide con una specifica componente del bookmaking: “tatto” corrisponde alla carta; “colore” all’inchiostro; “piega” alla legatura.
Questi aspetti sono esplorati grazie al coinvolgimento di professionisti provenienti da altre discipline: la coreografa e performer Ula Sickle, che condurrà una serie di sessioni guidate all’interno dello spazio espositivo basate sulla partecipazione del pubblico, la fotografa Rasa Juškevičiūtė e lo scrittore e curatore Bernardo José de Souza. Al centro della scena, una struttura-libro, concepita in collaborazione con lo studio di architettura ĒTER, agisce come una sorta di maelström, un asse intorno e attraverso il quale ognuno dei contributi è libero di generare un proprio campo percettivo, in costante espansione.