Eliografie, incomplete. Elisabeth Hölzl / Gina Klaber Thusek


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Elisabeth Hölzl (1962), fotografa e Gina Klaber Thusek (1900–1983), artista, espongono le loro opere al Kunst Meran Merano Arte di Merano, fino al 5 giugno, nella mostra Eliografie, incomplete, realizzata a cura di Ursula Schnitzer. 

Il loro primo incontro risale al 1973: all’epoca Thusek era un’artista ormai matura che aveva superato due guerre mondiali, sperimentato il confino a Merano e vissuto 16 anni da apolide, mentre Hölzl era ancora una bambina curiosa di sperimentare e apprendere dalla sua insegante di disegno. Benché le due artiste appartengano a generazioni diverse e siano state forgiate da circostanze di vita completamente differenti, sorprende la ricchezza di collegamenti tra le loro opere.  

Foto der Büsten und Skulpturen von Gina Thusek im Archiv des Palais Mamming Museum / Foto dei busti e delle sculture di Gina Thusek presso l’archivio di Palais Mamming Museum, 2021 Photo: Elisabeth Hölzl Courtesy Palais Mamming Museum

Il rapporto tra maestra e allieva diventa, a quasi 50 anni di distanza, una nuova opportunità di confronto: il lascito di Gina Thusek, conservato nell’archivio di Palais Mamming Museum a Merano, si trasforma in un’occasione di memoria e ispirazione per Elisabeth Hölzl. Il titolo dell’esposizione, tratto da un appunto trovato nell’archivio di Thusek, rimanda al concetto di “mancanza”, proprio dell’universo artistico di Hölzl. La produzione poliedrica di Hölzl, affiancata all’opera di Thusek, assume una dimensione inedita, che riempie lo spazio espositivo. La mostra travalica così la portata della doppia personale per acquisire un’unitarietà nell’intreccio delle due produzioni artistiche. 

Le singole sezioni della mostra ripercorrono temi e situazioni di vita che rivestono un ruolo importante nell’attività di entrambe. Amore, nostalgia, desiderio, la fotografia come metodo narrativo e forma di introspezione, le sperimentazioni nei materiali scultorei e una spiccata affinità nell’utilizzo dei tessuti sono soltanto alcuni dei punti contatto messi in rilievo dall’esposizione.

L’iniziativa è accompagnata da Diary, un’edizione d’artista di Elisabeth Hölzl, realizzata a partire dalle foto private e dai diari di Gina Thusek, che rappresentano un momento centrale della mostra, tra cui si innestano immagini dei lavori in mostra: le numerose pagine lasciate vuote, incomplete, invitano i lettori e le lettrici a inserirsi nel dialogo tra due artiste aggiungendo disegni e annotazioni personali. Un glossario dell’autrice e curatrice berlinese Anne Brannys si focalizza su alcuni temi essenziali del progetto espositivo che interpreta come esperienze esistenziali.

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