Ivrea (TO) si è aggiudicata la terza edizione del titolo istituito nel 2020 dal Ministero della Cultura, tra una rosa di città finaliste composta anche da Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Nola, Pistoia, Pescara e Pordenone.
La città piemontese è stata insignita del titolo nel corso della conferenza stampa che ha visto la partecipazione del Ministro della Cultura Dario Franceschini e di Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il libro e la lettura e presidente della giuria che ha decretato la città vincitrice tra altre sette finaliste, con la motivazione: “La candidatura di Ivrea si segnala per la capacità di mettere in rete le molteplici energie del territorio e di aprirsi alla dimensione internazionale e di proporsi come luogo in cui si immagina la cultura del libro e della lettura”.
Istituito dal Ministro Franceschini nel 2020, ai sensi della legge 13 febbraio 2020, n. 15 per la promozione e il sostegno della lettura, il titolo di Capitale Italiana del Libro viene conferito ogni anno alle città che si distinguono per le attività di promozione dei libri. La città vincitrice riceve un finanziamento pari a 500mila euro per la realizzazione di progetti. Un po’ come accaduto per il titolo di Capitale Italiana della Cultura, che ha tratto “ispirazione” da quello di Capitale Europea, anche questa iniziativa del Ministero sembra ricalcare le orme di un titolo internazionale, ovvero quello di Capitale Mondiale del Libro, assegnato ogni anno dall’UNESCO alla città che si è particolarmente distinta per la qualità dei programmi rivolti alla promozione del libro e della lettura. Dal 2001, anno di istituzione della Capitale Mondiale del Libro, è stata eletta solo una città italiana: si tratta di Torino, che nel 2006 ha vinto il titolo in collaborazione con Roma.
“Ringraziamo tutte le città che hanno presentato progetti molto interessanti, dal punto di vista della qualità, e soprattutto della capacità di innovare e proporre modelli nuovi nella promozione del libro, la capacità di mettere a frutto quello che il Ministero mette a disposizione della città vincitrice. I progetti contengono idee molto profonde, l’invito è quello di dare loro futuro a prescindere dal conferimento o meno del titolo”, ha spiegato Sinibaldi poco prima della proclamazione. “Ringrazio la commissione, è un momento positivo per il libro e per la lettura, funzionano le fiere dei libri, l’app 18, la tax credit per le librerie”, sottolinea Franceschini. “La Capitale Italiana del Libro è un meccanismo virtuoso destinato a crescere sempre di più nei prossimi anni”. Nel 2020, il titolo della prima edizione è stato conferito dal CdM, su proposta del Ministro della Cultura, alla città di Chiari, in provincia di Brescia, uno dei paesi più colpiti dalla pandemia; nel 2021 invece la Capitale Italiana del Libro è stata Vibo Valentia.