Da domani, 18 settembre e fino al 9 Ottobre, all’Art Agency AIAP, Bolzicco Arte/Androne 51 di Portogruaro, Venezia è allestita la mostra “Dario Brevi Vs Luigi Russolo”.
Dario Brevi si accomuna al gruppo de I Neo Futuristi degli anni Ottanta sotto l’ombrello critico di Renato Barilli, fautore di questa nuova categoria della giovane arte italica. Oltre al lancio teorico critico gli Artisti, aderenti al Gruppo, hanno esposto le loro opere, che si richiamavano al Futurismo, in Italia e in Europa con diverse mostre. Adesso il gruppo non esiste, se non come per i gruppi Rock che si riuniscono in occasioni storiche. Dario Brevi opera tutt’oggi con la suddivisione della pittura per linee, ma soprattutto per campiture cromatiche in dissonanza timbrica e sono stese in maniera piatta. Ma, questo avviene non sulla tela, bensì su mediodensiti un materiale che sarebbe piaciuto ai Futuristi. Questo scombussola la spazialità costruita per fasi alternate di vuoti e pieni dinamicamente inseriti nello spazio compositivo. Quasi un’eco di linee che si svolgono concentricamente come quando si lancia un sasso nell’acqua. Così ricordano i quadri di Luigi Russolo: Profumo (1910), o ancora, Dinamismo di un’Automobile (1912) e Movimenti simultanei di una Donna (1913) . Abbiamo presenti queste opere di Russolo quando guardiamo i quadri di Dario Brevi, che intimamente rimandano a queste divagazioni rizomatiche nei suoi lavori. Lavori che si espandono nei colori puri, e resi lucidi dalle vernici da assomigliare a smaglianti carrozzerie automobilistiche. Lo sviluppo della sua figurazione si muove sempre da un nucleo centrale per ripartirsi in linee rifrangenti di echi del concetto iniziale. Così come quando Russolo si ritrae in maniera simbolista con dei cerchi concentrici dietro la testa dilatandone le forme pittoriche allusive, così Dario Brevi riprende l’onda di un Futurismo a campiture ( come tessere di puzzle) che si ritrova pure in Fortunato Depero, su fino a Nespolo, continuandone l’idea iniziale.
Dario Brevi è nato a Limbiate in provincia di Milano nel 1955, dove vive e lavora. Si è diplomato nel 1973 al liceo artistico di Brera e si è laureato in architettura al Politecnico di Milano. Viene subito segnalato fra gli artisti più interessanti della sua generazione con esposizioni a carattere internazionale (personale nel 1981 alla Galerie Zum Matthaeus di Basilea).
Ha iniziato ad esporre giovanissimo negli anni ‘70 e ha fatto parte, nei primi anni ’80, del movimento artistico “Nuovo Futurismo”, formatosi presso la galleria Diagramma/Luciano Inga-Pin di Milano e teorizzato dal critico bolognese Renato Barilli. Brevi lavora sul materiale, l’MDF, (agglomerato costituito da un impasto di fibre di legno finissime, di densità costante, disponibile in pannelli levigati, utilizzato in sostituzione del legno massello nell’industria del mobile) alternando il vuoto al pieno, facendo interagire le sue stilizzazioni con lo spazio e realizzando opere tridimensionali giocate con ironia tra pittura e scultura in linea con la tendenza alla contaminazione di immagini presente nella realtà dei mass-media. La ricerca di una creatività a tutto campo, dalla pittura-scultura al design alla grafica, sulla scia del futurismo che aveva teorizzato la necessità di rivoluzionare i modi d’espressione e di vita in tutti i campi, lo porta ad una espressività originale che guarda con attenzione alla realtà e trae dalle immagini dei mass-media le suggestioni per una propria narrazione.