Sembra che con cinquanta passi, all’Aeroporto della Malpensa si possa fare il giro del mondo grazie all’installazione di Daniele Sigalot, lì esposta fino al 31 ottobre.
Rivedere e rivedersi, nelle città e nei viaggi che tanto ci mancano, da New York a Sydney, da Istanbul a Barcellona, è esattamente ciò che succede con “Un ritratto di chiunque, ovunque”, ossia la grande installazione di Daniele Sigalot, dove l’artista trasforma le città in grandi specchi capaci di coinvolgere e stravolgere l’immagine di chi vi si riflette. Curata da Luca Beatrice e realizzata in collaborazione con Wetzel&Magistris, con il patrocinio di SEA, Milan Airports e del Comune di Milano, l’installazione è stata allestita presso la Porta di Milano al Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa.
La monumentale installazione, nata tra la collaborazione tra Daniele Sigalot e l’azienda Wetzel&Magistris, consiste in 12 mappe di 12 città incise al laser su lastre di acciaio lucido e disposte in un cerchio di 35 metri di diametro. Quando qualcuno si specchia in una di queste lastre, l’immagine che gli viene restituita è un caleidoscopio di lineamenti rimodellati e plasmati dalle strade e dagli edifici della città incisa sull’acciaio.
Sigalot puntualizza che: “Le città dove nasciamo e scegliamo di vivere ci formano e trasformano. Io sono di Roma, ma ho cominciato a lavorare a Milano, poi ho vissuto a Barcellona, Londra, Berlino ed ora Napoli. Ed ogni città ha contribuito a cambiarmi, sia moralmente che fisicamente. Volevo trasformare questo pensiero in un’opera, e la cosa più semplice, mi è sembrata incidere una mappa su una superficie lucida per poter sovrapporre la topografia di una città ai lineamenti di un volto. E proprio quando questa somma si realizza che l’opera si compie”. Mentre Luca Beatrice, curatore della mostra aggiunge: “Se la tua immagine corrisponde davvero al tuo ritratto, ne coglierai lo sdoppiarsi, il moltiplicarsi, il frantumarsi in tante possibili identità. Perché se ogni viaggio è sempre diverso, ogni luogo non è mai uguale a se stesso, tantomeno tu che sei entrato nell’opera di Daniele Sigalot permettendole così di vivere anche oggi, anche in questo preciso momento. Basterà, infine, specchiarci nell’opera di Daniele per aver compiuto il viaggio?”.
L’installazione sarà presente in un catalogo edito da Skira che verrà pubblicato il 15 dicembre 2020 e, al termine della mostra, le 12 mappe verranno donate a 12 ospedali ed enti caritatevoli.