Al Museo della Città di Livorno è in corso, fino al 19 settembre, la mostra “Mario Puccini.Van Gogh involontario” realizzata a cura di Nadia Marchioni.
L’artista livornese Mario Puccini (Livorno, 1869 – Firenze, 1920) fu allievo di Fattori, e i suoi dipinti sono caratterizzati da pennellate rapide e corpose, colori accesi, spesso inquadrature ardite.
L’esperienza della reclusione in manicomio ventiquattrenne (1893-1898), per oltre quattro anni, non spense la passione di Puccini per la propria arte; sostenuto dall’esempio di amici artisti, fra cui Plinio Nomellini e Oscar Ghiglia, riprese a dipingere ai primi del Novecento, perfettamente aggiornato sulle novità europee grazie alle frequentazioni di importanti mercanti e collezionisti fiorentini ed al vivace dibattito culturale che si sviluppava nelle sale del livornese Caffè Bardi, dove s’intratteneva, durante il suo ritorno in Italia, il concittadino Modigliani, che con Puccini condivide l’anno di morte 1920.
Ad un anno di distanza dalla mostra su Modigliani, Livorno intende celebrare l’altro suo grande figlio, erede di Fattori e, come Modì, proiettato verso orizzonti culturali europei.
“Puccini sta a Fattori, come Van Gogh sta a Cézanne; ed entrambi i due coloristi, Puccini e Van Gogh, tramutano in masse fluide e vibratili i serrati e compatti blocchi dei due costruttori” scrisse Mario Tinti; questa esposizione, dove l’eredità di Lega e, soprattutto di Fattori viene evocata attraverso puntuali confronti con il più giovane artista, intende promuovere una nuova e più ampia lettura della sua opera, perfettamente allineata alla grande arte europea del primo Novecento.
La mostra, ricostruendo l’universo di artisti che contribuirono alla maturazione del pittore, presenta centocinquanta opere, fra cui un importante nucleo collezionistico ritrovato in questa occasione, che permette al visitatore di osservare dipinti e disegni assenti dalle esposizioni pubbliche da oltre cinquanta anni, talvolta mai esposti precedentemente o, addirittura, inediti, nella straordinaria occasione di aggiornamento della conoscenza diretta di uno dei grandi artisti del nostro Novecento.
L’esposizione è promossa da Comune di Livorno, Fondazione Livorno e Fondazione Livorno – Arte e Cultura, con il patrocinio della Regione Toscana.