La mostra di Amany al-Ali “Vita su una gamba sola. 10 anni di guerra in Siria” è allestita nelle sale al primo piano del Convitto Palmieri, Biblioteca Bernardini di Lecce fino a domenica 25 luglio. È è ideata, realizzata e promossa dall’associazione Diffondiamo Idee di Valore e dal festival Conversazioni sul futuro, con il patrocinio della sezione italiana di Amnesty International, con il sostegno della Regione Puglia nel Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo e, tramite il Teatro Pubblico Pugliese, nella programmazione Custodiamo la cultura in Puglia e in collaborazione con il Polo Biblio-Museale della Regione Puglia e la Biblioteca Bernardini di Lecce.
Nelle trentuno illustrazioni digitali la trentasettenne artista e vignettista siriana racconta dieci anni di vita a Idlib nel nord del Paese, in una regione particolarmente colpita dai raid del regime di Bashar al-Assad e nel mirino delle milizie estremiste. Il “paesaggio sonoro” è stato affidato a Marc Codsi, compositore, chitarrista, polistrumentista e produttore, tra i principali fautori del rinnovamento della scena musicale contemporanea libanese e mediorientale. Amany al-Ali spiega: “Ho tratto il titolo della mostra dalla storia di un bambino che ha perso una gamba a causa di un missile russo caduto sulla sua casa. Quel bambino continua la sua vita su una gamba sola, in un luogo diverso dalla sua terra d’origine. … Ogni disegno fa luce su un problema differente di cui soffrono i siriani sia nelle aree liberate sia nelle zone controllate dal regime. Negli ultimi dieci anni la Siria è cambiata molto e il presidente Bashar al-Assad ha mostrato il suo vero volto, quello che il popolo non conosceva fino in fondo. È stato capace di distruggere il nostro Paese in modo sistematico, con bombardamenti aerei e armi vietate, anche per mezzo dei suoi agenti e degli alleati a cui ha chiesto aiuto. Nei primi anni l’alleato più forte è stato l’Iran, ma oggi l’equilibrio di potere è cambiato drasticamente. A sei anni dall’intervento della Russia, Bashar ha assunto un ruolo secondario, portando avanti solo uccisioni e distruzione, ma anche addestrando gli agenti dell’ISIS e degli altri gruppi estremisti armati a perpetrare abusi contro la popolazione sotto il loro controllo. Il cambiamento delle condizioni della gente nelle zone liberate e in quelle controllate dal regime ha portato all’aumento della povertà e moltissime aree si sono trasformate in campi di sfollati”.
La mostra è accompagnata da un catalogo in tre lingue (italiano, inglese e arabo) impreziosito dalle didascalie di Amany al-Ali e gli interventi di Marc Codsi, della giornalista del Corriere della Sera Marta Serafini e del portavoce italiano di Amnesty International Riccardo Noury. La mostra è ideata, realizzata e promossa dall’associazione Diffondiamo Idee di Valore e dal festival Conversazioni sul futuro con il patrocinio della sezione italiana di Amnesty International, con il sostegno della Regione Puglia nel Programma Straordinario 2020 in materia di Cultura e Spettacolo e, tramite il Teatro Pubblico Pugliese, nella programmazione Custodiamo la cultura in Puglia e in collaborazione con il Polo Biblio-Museale della Regione Puglia e la Biblioteca Bernardini di Lecce.