Il 2 giugno, Festa della Repubblica italiana, è stata l’occasione per un primo momento di una serie di eventi che strutturano l’iniziativa, in corso fino alla fine dell’anno e promossa dall’Ambasciata d’Italia in Albania, curata da Anselmo Villata, che vede come protagonista Helidon Xhixha: l’inaugurazione di Piazza Italia, a Tirana, ha visto la presentazione al pubblico della scultura monumentale “Big Bang”, una sfera in acciaio con elementi lucidi e satinati che dialogano con un contesto suggestivo che intreccia elementi architettonici razionalistici a contemporanee realizzazioni di grande pregio, un nuovo spazio creato tra l’Università, l’Accademia e il nuovo Stadio Nazionale. L’evento si è svolto con gli interventi dell’Ambasciatore italiano Fabrizio Bucci, del Ministro della Cultura albanese Elva Margariti, del Sindaco di Tirana Erion Veliaj, dell’Artista Helidon Xhixha e del curatore dell’evento Anselmo Villata.
“La scultura è un inno alla rinascita che riflette sull’inizio del tempo e dello spazio. Ricrea Un esplosione capace di sprigionare un’energia infinita e pura necessaria a rimettere in moto il nostro universo, le nostre vite.
Ogni momento è un nuovo inizio.”
“È un momento importante – ha affermato l’Ambasciatore italiano a Tirana Fabrizio Bucci – il compleanno dell’Italia moderna, un Paese forte, moderno con una cultura millenaria e un popolo straordinario che dà il meglio di sé nei momenti difficili, come abbiamo fatto in questi mesi di pandemia. Abbiamo resistito; siamo diventati più forti. Abbiamo riscoperto quanto sia importante lo stare insieme. Da italiano ricorderò sempre la generosità e l’affetto dell’Albania nella fase più difficile del contagio. Abbiamo capito quanto sia molto più facile superare le difficoltà e quanti traguardi possiamo raggiungere quando camminiamo vicini. Dobbiamo far sì che il 2021 segni l’anno della rinascita; abbiamo tante cose da fare insieme italiani e albanesi qui in Albania: far ripartire l’economia, le riforme da completare la lotta alla criminalità e alla corruzione, ma anche la cultura, l’arte e soprattutto l’Europa. Abbiamo un nuovo, fondamentale cammino da intraprendere. Ma il nostro futuro insieme è ancora più importante. In attesa di ritrovarci, oggi inauguriamo questa piazza, piazza Italia, con una targa, una scultura dell’artista italo-albanese Helidon Xhixha è il simbolo di una rinascita che abbiamo scelto per la giornata di oggi.”
Il giorno successivo, alla presenza del Presidente della Reppubblica albanese Ilir Meta, si è tenuta presso la Residenza d’Italia, sempre a Tirana, l’apertura di una mostra antologica che ripercorre le tappe dell’evoluzione artistica “… Dai primi anni in Italia, alla sua consacrazione internazionale, fino all’attualità: le prime e le ultime opere del Maestro dell’acciaio conducono il visitatore attraverso l’evoluzione dell’elaborazione della materia xhixhiana spaziando dalle superfici lucide, alle interazioni tra differenti cromie, satinature, superfici trattate e le ruggini del corten.” (A.Villata)
Un evento che unisce aspetti culturali a implicazioni storiche e sociali in un anno che vede, inoltre, la ricorrenza per i 30 anni dai primi sbarchi di cittadini albanesi in Italia.
““Unione di luce” – afferma Villata – non è una semplice mostra, intesa come mera esposizione di opere, ma è un vero e proprio percorso che intende attraversare l’esperienza e la sperimentazione artistica di Helidon Xhixha.
Una mostra che va oltre il suo alto valore culturale, concretizzando in questa prestigiosa sede il legame e l’amicizia tra Albania e Italia grazie all’esperienza e al lavoro di un uomo che ha fatto della cultura e del pensiero i suoi punti di forza.”
“La villa che ospita la Residenza d’Italia è stata testimone delle trasformazioni che hanno segnato la storia dell’Albania nel secolo scorso e dello sviluppo urbanistico della capitale Tirana.
Dalle ricerche effettuate negli archivi e dagli studi cartografici si evince che la villa fu costruita alla fine degli anni 30 del Novecento lungo la strada per Elbasan, all’epoca circondata dalla campagna e oggi trafficata arteria cittadina. L’edificio, inizialmente utilizzato come abitazione e clinica di un rinomato medico, con la fine del secondo conflitto mondiale fu espropriato e destinato a ospitare, a partire dagli anni 50, il Museo Nazionale di Lenin e Stalin.
La nuova funzione dello stabile ne richiese l’ampliamento e la ristrutturazione, seguendo uno stile di ispirazione classica. I disegni e le immagini d’archivio testimoniano non solo l’aggiunta di simboli del regime accanto alle decorazioni neo-rinascimentali, ad esempio in corrispondenza del pronao della villa, ma anche una redistribuzione degli spazi interni per l’allestimento di sale espositive. I lavori interessarono anche il giardino, secondo un progetto di sistemazione ed estensione che non venne tuttavia realizzato pienamente.
Il Museo Nazionale di Lenin e Stalin non sopravvisse alla caduta del regime e l’edificio cadde in stato di abbandono fino a quando, nel 1991, fu acquistato dall’Italia per un’operazione di restauro che portò a un’ulteriore trasformazione della villa, divenuta Residenza d’Italia dopo circa un anno di lavori.”1
L’evento avrà corso fino all’autunno 2021. Maggiori informazioni sul sito dell’Ambasciata d’Italia e su www.unionediluce.it
1:Fonte: Anna Bruna Menghini e Frida Pashako (a cura di), “L’Edificio della Residenza d’Italia a Tirana. Storia e restauri”, Tirana, giugno 2016.