American Art 1961-2001


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“American Art 1961-2001”, è una grande mostra, ospitata a Palazzo Strozzi di Firenze fino al 29 agosto prossimo, che celebra l’arte moderna degli Stati Uniti d’America attraverso oltre 80 opere di artisti come Andy Warhol, Mark Rothko, Louise Nevelson, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Bruce Nauman, Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, Cindy Sherman, Matthew Barney, Kara Walker, esposte a Firenze, alcune di esse per la prima volta in Italia, grazie alla collaborazione con il Walker Art Center di Minneapolis. L’esposizione propone uno straordinario percorso attraverso importanti e iconiche opere di personalità e movimenti che hanno segnato l’arte americana tra due momenti storici decisivi, l’inizio della Guerra del Vietnam e l’attacco dell’11 settembre 2001: dalla Pop Art al Minimalismo, dalla Conceptual Art alla Pictures Generation, fino alle più recenti ricerche degli anni Novanta e Duemila.

A cura di Vincenzo de Bellis (Curator and Associate Director of Programs, Visual Arts, Walker Art Center) e Arturo Galansino (Direttore Generale, Fondazione Palazzo Strozzi), la mostra testimonia la poliedrica produzione artistica americana tra pittura, fotografia, video, scultura e installazioni, proponendo una inedita rilettura di quarant’anni di storia e affrontando tematiche come lo sviluppo della società dei consumi, la contaminazione tra le arti, il femminismo, le lotte per i diritti civili.

Andy Warhol, Sixteen Jackies (det), 1964, Collection Walker Art Center, Minneapolis © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc

In un percorso che propone le opere di oltre 50 artisti, un’attenzione speciale è data ad alcune figure chiave di questi quarant’anni. Centrale è Andy Warhol, di cui sono presentate 12 opere tra cui la celebre Sixteen Jackies (1964), dedicata a Jackie Kennedy all’indomani della morte di JFK. Una sezione speciale della mostra è dedicata al padre della danza contemporanea, Merce Cunningham, la cui ricerca è presentata attraverso grandi installazioni nate dalla collaborazione con Robert Rauschenberg e Jasper Johns.

La grande stagione degli anni Sessanta è testimoniata da opere di maestri come Donald Judd, Robert Morris, Bruce Nauman, John Baldessari: figure che diventano punti di riferimento per le successive generazioni di artisti che ridefiniscono le nuove possibilità dell’arte. Tra queste emergono la riflessione sulla figura della donna di Cindy Sherman, le appropriazioni dal mondo della pubblicità di Richard Prince e Barbara Kruger, la denuncia dello stigma dell’AIDS di Felix Gonzalez-Torres o le inquietanti narrazioni posthuman di Matthew Barney, di cui è presentata in maniera inedita per l’Italia l’installazione di Cremaster 2 (1999), controversa opera dedicata a un assassino che richiese per sé stesso la pena di morte.

Focus speciale della mostra è infine quello dedicato alle più recenti ricerche degli anni Novanta e Duemila, tra cui spiccano figure di riferimento per la comunità afroamericana quali Kerry James Marshall e Glenn Ligon o artisti che investigano in modo totalmente originale l’identità americana come Paul McCarthy, Mike Kelley, Jimmie Durham e Kara Walker, della quale è proposta un’ampia selezione di opere video e disegni che testimoniano la sua suggestiva ricerca tra storia e satira sociale intorno ai temi della discriminazione razziale.

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze e Walker Art Center, Minneapolis. Sostenitori Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi, Intesa Sanpaolo. Premium sponsor: Gucci. Con il sostegno di Enel.

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